Ro,a 26 mag. (Adnkronos) - La possibilita' data ai sindaci di aumentare l'aliquota ordinaria dell'Imu fino al 10,6% avra' effetti "pesantissimi sulle tasche dei commercianti, dei liberi professionisti, degli artigiani, delle imprese industriali e degli albergatori". E' l'allarme lanciato dalla Cgia di Mestre esempi alla mano, in riferimento alla nota esplicativa presentata nei giorni scorsi dal Dipartimento delle Finanze. Con l'applicazione dell'aliquota massima infatti, "un laboratorio artigiano si trovera' a pagare un importo medio nazionale pari a 801 euro l'anno, un negozio 1.017 euro, un ufficio 2.047 euro, un capannone industriale 3.844 euro ed un albergo ben 11.722 euro" spiega la Cgia in una nota. Rispetto all'eventuale applicazione dell'aliquota ordinaria (7,6‰), tutte queste attivita' verranno a pagare "il +39,5% in piu': una vera e propria stangata". A livello territoriale, invece, sara' il Comune di Roma a presentare la situazione piu' pesante, almeno per gli uffici e i laboratori artigiani. Nel caso di un aumento dell'aliquota Imu fino al valore massimo, il gettito medio sara' pari a 5.960 euro per i primi e a 1.830 euro per i secondi. Per i capannoni il quadro generale vedra' La Spezia a segnare il dato piu' preoccupante: 19.731 euro. Per i negozi, spettera' eventualmente a Cremona il record di spesa: 2.327 euro. Infine, per gli alberghi la situazione piu' difficile si registrera' a Bari: nell'eventualita' dell'applicazione dell'aliquota al 10,6 ‰ il costo medio annuo di un'attivita' ricettiva sara' pari a 46.011 euro. (segue)