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E l'aumento della benzinaper i terremoti diventa eterno

Il ddl stabilità conferma l'accise di 2,37 euro per litro, che doveva invece terminare il 31 dicembre. E ancora paghiamo quelle per la guerra in Abissinia e il disastro del Vajont

Matteo Legnani
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  Accise per sempre. C'era da aspettarselo che finisse così. E infatti così è: l'aumento sui carburanti per il terremoto in Emilia, previsto la scorsa estate fino a fine dicembre, è stato prorogato sine die, cioè senza scadenza, dal ddl stabilità (che con un nome così...). Così facendo, lo stato si è assicurato un gettito di un miliardo di euro per l'anno prossimo e poi di 800 milioni di euro a regime. Sine die non vuol dire necessariamente "per sempre". Ma i precedenti non lasciano ben sperare. restando sempre alle accise, quando facciamo benzina paghiamo ancotra oggi per la guerra di abissinia (1935), per la crisi di Suez (1956), il disastro del Vajont (1963), l'alluvione di Firenze (1966), il terremoto del belice (1968), quello del friuli (1976), quello dell'irpinia (1980), la missione di pace in Libano (1983), quella in Bosnia (1996). Solo per citare le accise con più anni sulle spalle. La norma del ddl stabilità è chiara: dice che i due aumenti del 2012 (Emilia e per ridurre le imposte in Abruzzo) "restano confermati" dal 1 gennaio prossimo. "Resi stabili" dice la relazione tecnica. E varranno 947 milioni nel 2013, 840 nel 2014, 863 nel 2015. Per le tasche degli automobilisti significano 2,37 centesimi di euro in più per ogni litro di benzina o gasolio.  

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