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Censis, la crisi ha colpito

il 50% degli italiani

Silvia Tironi
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Non tutti i mali vengono per nuocere. Insomma, secondo quanto sottolineato dal Censis, infatti, seda un lato la crisi ha colpito un italiano su due, dall'altro ha permesso ai consumatori di 'fare pace' con l'euro. Sono queste leconsiderazioni riportate nella quarta e ultima edizione del 'Diario dellacrisi', redatto dal Censis, secondo il quale il 47,6% degli italiani èstato "toccato concretamente" dalle difficoltà economiche, "anche secon intensità differenti: quasi il 40% ha subito perdite nei propriinvestimenti, mentre il 30% ha subito una riduzione del reddito". Allostesso tempo, "circa il 60% ha cercato di ridurre i consumi, senzagrandi differenze tra chi è intervenuto sulle spese in generale e chisolo su quelle voluttuarie", mentre si è ridotta ulteriormente la giàmodesta tendenza ad indebitarsi: il ricorso al credito al consumo èinfatti sceso del 10% nei primi tre mesi dell'anno rispetto al 2008. IlCensis sottolinea però che "uno degli effetti più imprevedibili dellacrisi è quello di aver avviato una fase meno risentita nel rapporto tragli italiani e la moneta europea". In particolare, "il mondo deisalariati a reddito fisso ha conosciuto una piccola rivincita su tutticoloro che erano riusciti a speculare con l'euro. Grazie adun'inflazione sostanzialmente ferma, al calo dei mutui e dei prezzi delcarburante, vi è stato un recupero del potere d'acquisto di questacategoria". Nonostante ciò, al momento resta "la confusione del cetomedio", che sta pagando la fine delle certezze passate, come lacrescita costante, il welfare e la sicurezza del lavoro "specialmenteper i figli". Secondo il Censis, "sembrerebbe quasi la fine di unalunga fase di imborghesimento della società italiana e l'inizio, per ilceto medio, della paura di perdere terreno". Una paura ancora forte,tanto che per il 68,3% degli intervistati "non è affatto vero che ormaiabbiamo toccato il fondo". Spicca comunque il "nuovo ruolo degli Entilocali". Mentre per il 55% degli italiani "il soggettopubblico non ha fatto qualcosa di concreto per famiglie e imprese", il15% dei cittadini ha mostrato apprezzamento per il lavoro svolto daComuni, Province e Regioni. Secondo il presidente del Censis, GiuseppeDi Rita, è comunque arrivato il momento di "cominciare a pensare ildopo". Non tanto perché "la crisi e già passata e possiamoinconsciamente dedicarci ad altro", ma piuttosto perché "il pericolooggi è proprio quello di seguire l'onda delle grandi emozionimedianiche. Rischieremo con ciò che tutto passi oltre, senza alcunacosciente segnatura della serietà del periodo che abbiamoattraversato".

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