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Pil, spesa e investimentile Regioni tornano agli anni '90

Cinque anni di crisi hanno messo ko le economie locali, comprese quelle delle "locomotive" del Paese: Lombardia, Veneto e Piemonte

Matteo Legnani
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Sono bastati cinque anni di crisi (dal 2007 a oggi) a far tornare le regioni agli anni '90. Se il trend a livello nazionale era già stato evidenziato, il Centro Studi Sintesi ha scattato per Il Sole24 Ore una fotografia a livello delle venti amministrazioni territoriali, scoprendo dati del Pil, della spesa pro capite delle famiglie e degli investimenti da allarme rosso. A livello di Pil, la regione che sta messa peggio di tutte è il molise, che tra 2007 e oggi ha visto un arretramento dell'11,4%, tale da riportare la regione ai livelli del 1998. Ma stanno messe male anche regioni tradizionalmente considerate le "locomotive2 del Paese: il Piemonte ha perso 7,7 punti, tornando a livelli di Pil del 1997, il veneto l'8,5% con un ritorno ai livelli del 1996, la Lombardia del 4,7%, com'era il Pil nel 1999. La spesa reale delle famiglie (cioè al netto dell'inflazione), che  indica il livello dei consumi, ha subito un vero crollo in Umbria, con un -8,4% che riporta la regione ai livelli del 1996; male anche la Campania con un -6,9% che riporta la borsa della spesa a quella del 1996; ma non stanno messe bene pure il veneto (-3,7% ai livelli del 1999), Piemonte (-2,9%; 1999) e Lombardia (-2,1%: 1999). Giù anche gli investimenti, con una "rasoiata" a livello nazionale del -13,2% solo tra 2007 e 2010; in questo caso, a aguidare la "picchiata" è la Campania con un -25,7% E il presidente di Confindustria Campania, Giorgio Fiore, chiede provocatoriamente: "Perchè gli imprenditori dovrebbero avere interesse a investire qui da noi, visto che abbiamo uno dei più alti carichi fiscali, dovuti anche alle tasse locali, oltre a una pubblica amministrazione che non funziona?".  Ecco i dati del pil 2007-2012 regione per regione: Piemonte: -7,7% Valle D'Aosta: -2,9% Lombardia: -4,7% Liguria: -6,1% Trentino Alto Adige: -4,9% Veneto: -8,5% Friuli Venezia Giulia: -7,1% Emilia Romagna: -8,5% Toscana: - 5,2% Umbria: -10% Marche: -7,6% Lazio: -8,3% Abruzzo: - 5,9% Molise: -11,4% Campania: - 9,0% Puglia: - 6,0% Basilicata: - 6,4% Calabria: - 7,3% Sicilia: - 7,8% Sardegna: - 5,2%

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