Turismo: Michielli (Federalberghi Veneto), no ad aumenti tassa soggiorno
Venezia, 1 apr. (Adnkronos) - "Non azzardatevi a fare il giochino che già conosciamo: abbiamo buona memoria e orecchie tese. Allora fu Berlusconi a introdurre la tassa di soggiorno negli alberghi, "Ma solo per Roma Capitale, per carità" (e già questo non andava bene). Poi si è visto com'è andata a finire. Ora è Ignazio Marino ad annunciarne l'aumento, che potrebbe portare, nel caso del passaggio da 3 a 10 euro, una famiglia di quattro persone a pagare 200 euro in più a settimana rispetto a ora. Se fossimo stati noi imprenditori a operare un simile aumento, apriti cielo…". Lo sottolinea Marco Michielli, Presidente di Federalberghi Veneto alla notizia dell'aumento della tassa di soggiorno nella capitale. "Noi invece, anche in virtù di questa bella trovata, annunciata eccezionalmente per Roma Capitale ed estesa, come poi si è visto, a tutta Italia, i prezzi li abbiamo dovuti bloccare, mentre le spese, compresi i tributi comunali, continuano ad aumentare. È stato ingiusto introdurla sin dall'inizio, è stata una follia estenderla, un suicidio aumentarla", polemizza Michielli. "Così, controcorrente rispetto ai sentimenti secessionisti che accendono gli animi di questi tempi, e in appoggio al collega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi nella Capitale, lancio l'appello: giù le mani da Roma, giù le mani da Milano, Venezia e da tutto il Paese. Giù le mani dal turismo, che da quel balzello finora non ha tratto benefici tangibili, sicuramente non proporzionati al sacrificio che, per far quadrare i bilanci comunali, si chiede a un settore-chiave della nostra economia sia a livello nazionale che regionale, in una regione come il Veneto dove il turismo conta eccome", sottolinea Michielli.(segue)