Pier Carlo Padoan: "Taglio Irpef, se mancano le coperture scattano gli aumenti d'imposta"
A parlare dei "mitici" 80 euro in busta paga è il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Lo fa in un'intervista al Corriere della Sera, in cui smentisce le presunte liti con ministri e premier rispettivamente sui tagli e sulle coperture per il bonus Irpef. E sul bonus stesso, spiega: "Deve essere permanente, perché se non è permanente non è credibile e non viene speso". Il punto è che le coperture sono state trovate solo alla fine dell'anno. Nel 2015, il bonus è a rischio. Gli sfugge la verità... - Per coprire gli 80 euro in busta paga anche il prossimo anno sono stati decisi dei tagli alla spesa pubblica, dai quali dovrebbero arrivare 4,5 miliardi. Una stima, però, non una certezza. E se questi soldi non arrivassero? Padoan spiega che "ci sono delle clausole di salvaguardia misura per misura, altrimenti il provvedimento non potrebbe ricevere il visto della Ragioneria generale". E cosa prevedono, le calusole? Semplice: "Utilizzo di risorse accantonate per altri fini, tagli lineari, aumenti d'imposta". Ecco: al ministro dell'Economia è "sfuggita" la verità. Per coprire gli 80 euro, nel caso (possibile e probabile) in cui le coperture non ci fossero, ci saranno "aumenti d'imposta", ossia nuove tasse o vecchi balzelli che verranno rivisti al rialzo. L'ottimista Pier Carlo - Padoan, inoltre, assicura che "per gli incapienti si interverrà probabilmente con legge di Stabilità per il 2015, anno in cui ci attedniamo dalla spending review cifre sufficienti non solo per rendere strutturale il bonus, ma anche per intervenire a favore dei redditi fino a 8mila euro". Nessuna certezza, dunque, né sulle coperture ne sulla strutturalità del taglio Irepf. L'ex presidente dell'Ocse, comunque, dà sfoggio di ottimismo: "Nel 2015 le voci una tantum saranno rimpiazzate da tagli permanenti. Si possono fare molti progressi in particolare sull'efficientamento dell'acquisto di beni e servizi".