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Fisco: Confcommercio veneto, non a rilanciare i consumi

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Venezia, 6 ott. (Adnkronos) - L'ipotesi di conferire in busta paga il 50% del Tfr "è un modo per scaricare su lavoratori e aziende la soluzione di un problema, facendola passare per una 'grande trovata' del Governo. In realtà, quelli sono soldi del lavoratore. Lo Stato cosa ci mette di suo? In sostanza, senza fare il minimo sforzo, si chiede a lavoratori e aziende di arrangiarsi per risolvere il problema della ripresa dei consumi". Lo ribadisce oggi il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon. "In secondo luogo, ma solo in secondo luogo, l'anticipo percentuale del Tfr ridurrebbe la già forte carenza di liquidità delle piccole e medie imprese, che l'assistenza bancaria ventilata da Renzi non risolverebbe poiché le imprese stesse dovrebbero poi pagarla in qualche modo, e comprimerebbe ulteriormente i margini di redditività delle imprese con conseguenti difficoltà a conservare gli attuali livelli occupazionali", avverte Zanon. "Di certo non farebbe ripartire i consumi: lo dimostra il fatto che, ad esempio, gran parte dei cittadini che hanno usufruito degli 80 euro in più in busta paga li hanno impiegati secondo il "principio di precauzione" in strumenti assicurativi e previdenziali. Per ridare fiato ai consumi è necessario, come chiediamo da tempo, ridurre la pressione fiscale per cittadini e imprese secondo un progetto strutturale in grado di ridare fiducia al mercato", conclude Zanon.

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