Inps: seimila aziende siciliane scomparse nel 2013
Palermo, 22 ott. (AdnKronos) - Oltre seimila aziende scomparse e ben 45mila dipendenti assicurati in meno. E' questa la fotografia scattata dall'Inps Sicilia nel suo Bilancio Sociale 2013, presentato oggi durante una conferenza stampa a Castello Utveggio, a Palermo. Al 31 dicembre 2013 il numero dei lavoratori dipendenti assicurati ammonta a 701.565 unità contro le 794.910 del 2012, con un calo del 6,1% rispetto all'anno precedente. Se pur in maniera diversa, la stessa dinamica segue il calo delle aziende attive iscritte che passa da 129.626 nel 2012 a 123.294 nel 2013. In controtendenza il settore del commercio dove, a livello regionale, i dati seguono una direzione opposta rispetto a quella dei lavoratori dipendenti con una variazione positiva dello 0,95%. Nel 2013 i commercianti attivi sono 159.068 contro i 157.567 del 2012. La provincia dove si registra il dato migliore è Palermo con una variazione positiva del 2,43%. Si conferma invece la congiuntura negativa per gli artigiani e la precarietà del settore agricolo. La variazione percentuale su base annuale tra i due ultimi esercizi (2012-2013) vede registrare un -2,17% per quanto riguarda il numero di artigiani iscritti. Nel 2013 gli iscritti sono 93.845 a fronte dei 95.930 del 2012. Pur essendo un settore fondamentale per la Sicilia - l'Isola si posiziona infatti al terzo posto a livello nazionale (dopo Puglia e Calabria) con 28.612 aziende iscritte all'Inps - anche il settore agricolo paga il prezzo della crisi. Nel 2013 il numero delle aziende agricole attive ha subito una riduzione del 2,4% per un totale di 27.938 aziende. Su un totale di 25.503 lavoratori agricoli, i coltivatori diretti rappresentano la parte più consistente, 20.373 unità, mentre sono in via di esaurimento i coloni e i mezzadri (solo 58 nel 2013). I numeri sui lavoratori dipendenti mostrano chiaramente il tasso di precarietà del settore agricolo dove l'impiego di manodopera si caratterizza per assunzioni temporanee. Nel 2013, su 147.323 lavoratori del settore 114.219 è a tempo determinato e solo 3.431 a tempo indeterminato. Si conferma il dato sui lavoratori domestici, dove su 25.565 iscritti ben il 71% è straniero.