Porto Marghera: Zoggia (Pd), sì a riconversione ma senza dimenticare la chimica
Venezia, 15 feb. (AdnKronos) - "E' evidente che siamo di fronte alla necessità di una riconversione di Porto Marghera, ma questa non deve vedere sparire la chimica dal sito veneziano. Non credo infatti che il nostro Paese possa fare a meno di questo comparto". Così Davide Zoggia (Pd) vede il futuro di Porto Marghera. E all'Adnkronos spiega che: "Il governo deve chiedere a Versalis (Eni) se vuole rimanere o meno a Porto Marghera. Una presenza che ovviamente avrà numeri ben diversi da quelli degli anni Sessanta e Settanta, ma che è fondamentale non solo per Porto Marghera, ma per tutto il sistema - Paese: la dimostrazione è data dal fatto che le produzioni della chimica di Porto Marghera continuano ad essere richieste da tutto il mondo. Quindi, si deve arrivare ad una posizione chiara e definitiva sul futuro della chimica nell'area industriale veneziana". "Poi restano aree immense a Marghera che vanno reindustrializzate. Aree situate dietro al porto e che oggi possono contare su una rete infrastrutturale moderna ed efficiente - assicura Zoggia - Venezia infatti non può puntare solo sul turismo, pur importante, ma deve avere un respiro diverso, più strategico. E nel futuro della città, Porto Marghera può contare molto- spiega l'esponente dem - con un rapporto stretto tra centro storico e terraferma. Ma dovrà essere un rapporto nuovo, con pari dignità, diverso dal passato. E in questa direzione va senz'altro la città metropolitana". E per Davide Zoggia poi "Bisogna pensare a favorire l'arrivo di nuovi investimenti a Porto Marghera: basterebbe estendere la zona franca del Porto alle aree alle spalle della zona. E credo che questo sia possibile senza andare a confliggere con la normativa europea: una legislazione speciale limitata a poche aree difficili, e in crisi, del nostro Paese".