Fiat: Fim Torino, se Fiom non firma accordi no a tavolo unico trattativa
Torino, 1 ago. - (Adnkronos) - "La sentenza della corte Costituzionale sancisce il diritto della Fiom ad avere sue rappresentanza sindacali nelle unita' produttive di Fiat. Le sentenze vanno rispettate ma questo non significa che la Fim sia disponibile a sedersi ad un tavolo di trattativa insieme alla Fiom". Cosi', in una nota, il segretario della Fim-Cisl Torino e Canavese, Claudio Chiarle che aggiunge: "sino a quando la Fiom non firmera' gli accordi Fiat, sino a quando non saranno state definite regole certe sui diritti/doveri per le agibilita' sindacali in azienda tra chi firma e chi non firma gli accordi, sino a quando non si renderanno esigibili gli accordi firmati dalla maggioranza delle rsu non ci potra' essere un tavolo di trattativa in cui siano presenti i sindacati firmatari degli accordi e chi non li ha firmati. Ognuno percorrera' strade diverse con proprie relazioni sindacali" "Siamo ad un punto di non ritorno, soprattutto per Mirafiori e Cassino, la cassa integrazione sta finendo e occorrono regole chiare, certe e condivise, non solo in Fiat, per questo e' necessario un accordo con Confindustria e Fiat che definisca, nei dettagli, la rappresentanza sindacale e che venga successivamente tramutato in legge - prosegue il segretario dei metalmeccanici Chiarle - il governo non puo' rimanere inerte e le proposte di legge oggi presenti in parlamento sono limitate e parziali. Crediamo che il presidente del consiglio debba convocare le parti sociali e sollecitarle a definire un accordo sulla rappresentanza che il governo si impegna a tradurre in legge senza modifiche". "Le basi unitarie per fare una legge chiara e dettagliata ci sono: l'accordo interconfederale del 1993,l'accordo del 28 giugno 2011, l'accordo del 31 maggio 2013 - conclude Chiarle - regole chiare e il loro rispetto sono il principio fondamentale del confronto e della democrazia sindacale. La Fim di Torino e Canavese ha inviato in questi giorni alla Fim nazionale, alla Cisl e alle parti sociali torinesi una bozza di proposta di legge sulla Rappresentanza su cui lavorare".