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Imu, Alfano: "Abolita per il 2013". Verso la service tax 2014, rischio aumento accise su benzina

Giulio Bucchi
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"Missione compiuta: tassa cancellata". Esulta così, su Twitter, il vicepremier Angelino Alfano. E' il segnale che dal Consiglio dei ministri iniziato alle 18, con un'ora di ritardo, è arrivata l'abolizione dell'Imu per il 2013. Resta da capire se l'accordo prevede la cancellazione immediata della rata di giugno e di quella di dicembre, con l'introduzione della service tax comunale a partire dal 2014, oppure il rinvio dell'abolizione dell'ultima rata alla finanziaria, a fine anno. Un'operazione in più tappe che salva, almeno fino a settembre, il governo Letta ma che potrebbe riservare, questa sì, qualche sorpresa (non sempre positiva) ai contribuenti, anche se Alfano promette:  "E' una legge tax free. Per finanziare la cancellazione Imu non aumentano altre tasse: tagli alla spesa pubblica e altre scelte virtuose!". In cambio del via libera sull'Imu, il Pd ottiene dal Pdl un'apertura su cassa integrazione in deroga (400 milioni di rifinanziamento) ed esodati (700 milioni), come richiesto dal segretario democratico Epifani. Il nodo delle coperture - L'ipotesi che si andava delineando nelle ultime ore era l'abolizione immediata della prima rata sospesa a giugno e un impegno per l'abolizione del saldo di dicembre da rinviare a un secondo provvedimento. Il decreto approdato a Palazzo Chigi doveva quindi prevedere l'abolizione della rata di giugno sulla prima casa congelata fino al 16 settembre e l'istituzione della tassa unica che entrerà in vigore dal 2014, la cosiddetta "service tax", da definire nella legge di stabilità. La soluzione per la rata di dicembre, su cui c'è l'accordo politico ma vanno definite ancora le coperture, sarebbe stata affidata invece a un secondo provvedimento o direttamente alla legge di stabilità. I circa 2,4 miliardi necessari per coprire l'abolizione dell'acconto Imu arriverebbero invece dall'extragettito Iva derivante dall'anticipo di una nuova tranche di 10 miliardi di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione, dalla sanatoria del contenzioso contabile sulle nuove slot e da nuovi tagli alla spesa pubblica. Si starebbe invece cercando di evitare l'aumento delle accise su alcol e tabacchi. L'alternativa, che sta prendendo piede nelle ultime ore (e confermata in parte dalle parole di Alfano), è che l'abrogazione dell'Imu integrale per il 2013 (quella totale è rimandata alla finanziaria di fine anno) potrebbe arrivare già stasera con la copertura (in totale servono 4,8 miliardi) trovata con due "tasse" aggiuntive: l'aumento delle accise sui carburanti e un aumento della tassazione sulle seconde case. Brunetta "salva" Letta - In attesa dei dettagli, una cosa è sicura: Letta e il governo delle larghe intese sopravviveranno alla prova della tassa sulla casa. "Finalmente ci sarà la soluzione per l'Imu sulla prima casa e i terreni agricoli. Cancellazione per il 2013 e riforma complessiva della tassazione degli immobili, in termini di service tax, dal 2014. Stiamo definendo le coperture in maniera seria, responsabile, trasparente", è stato l'annuncio di Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, ai microfoni del Tg1 pochi minuti prima dell'inizio del CdM. L'esultanza di Brunetta, falco (trattativista) degli azzurri è forse la garanzia migliore per il premier. Ma dal Movimento 5 Stelle arrivano le prime critiche al provvedimento che sta per essere varatao: "Aboliranno l'Imu e tra 3 mesi la reinseriranno nella "Service Tax" (nome inglese che sta per "fregatura") - attacca via Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio -. E alle prossime elezioni (2014 presumibilmente) faranno una campagna elettorale dicendo che la aboliranno. Le larghe intese colpiscono ancora". 

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