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Catalogna, il referendum può sancire la morte dell'euro: il report degli analisti finanziari

Giovanni Ruggiero
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Il referendum per l'autonomia della Catalogna rischia di minacciare il futuro dell'euro e dei Paesi dell'eurozona. Dal punto di vista meramente economico, gli analisti di Goldman Sachs prevedono danni su entrambi i fronti, sia quello catalano che quello europeo. Anzi, un eventuale processo innescato nel resto di Europa di frammentazione dei Paesi membri non potrà che decretare la fine certa della moneta unica. Le perdite per Barcellona comincerebbero dalle sedi delle multinazionali che oggi ospita. Una a una andrebbero via per riposizionarsi su territorio dell'Unione europea. La conseguenza più immediata sarebbe una riduzione degli introiti fiscali, perdita di competitività, come riporta Il Giorno, e fuga di lavoratori che in quelle società lavoravano. La tesi dei separatisti è che Madrid riceve più di quanto restituisca a Barcellona, una delle quattro locomotive d'Europa, come Milano per l'Italia. Che la Catalogna rappresenti un quinto del Pil spagnolo è innegabile, ma è anche vero, come ha rilevato Moody's, che la Generalitat de Catalunya, cioè il governo locale, negli anni ha accumulato un debito pesante per i conti regionali. Era stato il ministro spagnolo dell'Economia, Luis de Guindos, a lanciare l'allarme sui conti catalani: la separazione da Madrid potrebbe costare a Barcellona un tracollo dei conti di almeno il 30% in più del debito finora accumulato. E poi ci sono i finanziamenti ricevuti dall'Ue, circa 1,4 miliardi dal 2014 al 2020, considerando la crisi che ancora sta vivendo e la disoccupazione al 13,2%.

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