Manageritalia: "Sindacato ha perso forza ma è necessario"
Milano, 11 nov. (AdnKronos) - Il sindacato è ancora necessario, anche se ha perso parte della sua capacità di dare risposte utili ai cambiamenti in atto. Lo dice il 70% di 962 tra i manager associati di Manageritalia, oggetto della ricerca “I manager e la necessità di rappresentanza”, realizzata da AstraRicerche e presentata oggi durante l'assemblea nazionale di Manageritalia all'hotel Melià di Milano. “Dalle risposte dell'indagine risulta una chiara dipendenza tra i cambiamenti in atto nello scenario economico e la vulnerabilità percepita, un'ansia provocata dagli avvenimenti esterni che però stimola il desiderio di una rappresentanza forte e qualificata”, spiega Giorgio Del Mare, consulente di direzione e presidente di Properdelmare. La lettura dei risultati della ricerca ha evidenziato tre grandi temi: la rappresentanza intesa nel rapporto con la politica e con la società, dove emerge l'esigenza di una forte riforma dei corpi intermedi in un rinnovato dialogo con la politica, anche attraverso l'alleanza con altre forme di rappresentanza sociale; la richiesta di assistenza e servizi, che siano adatti alle nuove professionalità e all'evoluzione dei mestieri, e di una formazione erogata in vista prospettica, che parta da informazioni aggiornate in modo sistematico sul mercato del lavoro per dare una visione sul futuro e non sul presente; infine “si sfata il disfattismo sulla necessità dei contratti”, spiega Del Mare. Per l'87% degli intervistati i contratti nazionali hanno ancora un valore, in quanto utile leva per far crescere la produttività e per dare un vantaggio competitivo, ma devono essere innovati e adeguati alla previsione delle criticità del mercato. “La percezione del lavoro — aggiunge Del Mare — sia come redditi sia come stabilità è di un mondo indebolito. Per il 70% degli intervistati il divenire del lavoro è considerato non rassicurante”. Infine, alla domanda su quale tipo di rappresentanza chiedono, i manager ritengono necessario consolidare i punti stabili di interlocuzione con la politica e aumentare il livello di responsabilità sociale dei corpi intermedi nei confronti delle aree più deficitarie di paese. Una rappresentanza che sia autorevole, non corporativa e innovativa (ma non orientata solo al digitale).