Politica fiscale e politica monetaria, confronto a Bologna tra Cottarelli e Masciandro
Bologna, 22 nov. (AdnKronos) - 'Politica fiscale e politica monetaria: quale soluzione per tornare a crescere': è il titolo del dibattito organizzato a Bologna ieri sera, all'hotel Majestic, da Bper Banca, in collaborazione con Arca Sgr. A confrontarsi sul tema nomi d'eccezione: il professor Carlo Cottarelli, direttore esecutivo del Fondo Monetario internazionale e il professor Donato Masciandro, direttore del dipartimento di Economia della Bocconi. Hanno fatto gli onori di casa, Pierpio Cerfogli, vicedirettore generale di Bper Banca e Simone Bini Smaghi, vicedirettore generale di Arca Sgr. A moderare la serata, piuttosto affollata, il capo della redazione politico-economica del Qn, Davide Nitrosi. Il professor Cottarelli, nel suo intervento, ha evidenziato che "c'è una relazione tra livello di crescita e debito pubblico. Giappone, Grecia e Italia sono tre dei paesi che recentemente sono cresciuti meno e, guarda caso, hanno il debito pubblico maggiore". "Per pareggiare i conti – ha sottolineato – dobbiamo congelare la spesa per 3 anni, così il debito pubblico inizia a scendere". "Ogni 6 mesi – ha proseguito l'economista – l'Italia ha promesso qualcosa all'Europa e ogni 6 mesi abbiamo spostato l'obiettivo e chiesto 'un aiutino'". "E' necessario che il debito pubblico cali, vado in giro per l'Italia a predicarlo" ha aggiunto Cottarelli che sta facendo un tour del Paese per presentare il suo libro 'Il macigno-Perché il debito pubblico ci schiaccia e come si fa a liberarsene', edito da Feltrinelli. "E' vero che dobbiamo essere ottimisti – ha spiegato l'economista – , questo anche per una questione di orgoglio nazionale, sono stanco di andare all'estero e sentire che l'Italia è considerata il fanalino di coda dell'economia. Però è ora di fare davvero le cose non solo di prometterle e di renderci conto che il debito deve diminuire". "Il debito pubblico – spiega Cottarelli – in Italia è un problema poco sentito rispetto ad altri Paesi del nord Europa o anche agli Usa. Tutti vogliono tagliare le spese ma quelle di qualcun'altro, non le proprie". Ha preso poi la parola il professor Masciandro che ha parlato di politica monetaria, sottolineando che "nel mondo sta cambiando, sta finendo per esempio il 'quantitative easing', quindi la politica di tassi bassi di cui l'Italia ha beneficiato recentemente". "Quale sarà quindi la 'nuova normalità'?" è il quesito posto dal professore. "C'è una progressiva tendenza a trattenere la liquidità, nessuno la reinveste, ne gli Stati né le imprese né le famiglie – ha spiegato -: è l'effetto spugna che c'è stato finora. Tutte le banche centrali, oggi, stanno studiando tassi d'interesse negativi, hanno già acquistato tutti i titoli acquistabili". "I tassi – ha sottolineato il direttore del dipartimento di Economia della Bocconi - saranno bassi anche nel prossimo futuro: continueremo a stampare moneta finché serve, cioè fin quando le famiglie consumeranno e le aziende riprenderanno a investire". "Questa è la strada che stanno percorrendo le banche centrali ma non è detto che sia quella giusta – ha avvertito - anche se può essere che finché stampiamo moneta il sistema ringrazierà e metterà da parte senza investire. Smettiamola con le politiche espansive".