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Assicurazioni, polizza vita e prodotti previdenziali: ecco come vi fregano

Benedetta Vitetta
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Banche, agenti e persino le Poste ormai tentano di invogliare i clienti che hanno risparmi da parte (liquidazione, un rimborso di obbligazioni, contanti...) ad investire in un'assicurazione. Ma questa non è sempre un buon investimento. Anzi. In un lungo e dettagliato articolo Il Fatto Quotidiano spiega che conviene alzare le antenne e "rifiutare ogni prodotto assicurativo o previdenziale". Il motivo? "Complice una normativa distorta" si legge nell'articolo, "i prodotti assicurativi sono studiati per creare danni ai risparmiatori. Per giunta questi sono centinaia, se non migliaia, e cambiano in continuazione per abbindolare meglio i clienti. Diversi nel nome e in dettagli irrilevanti, ma nella sostanza sempre identici". Ecco alcune delle storture più evidenti che dovrebbero far pensare un risparmiatore prima di investire in uno strumento simile. Innanzitutto, in caso di bisogno improvviso, è pressoché impossibile chiedere il riscatto, a pochi mesi dall'accensione, senza penali. Quindi? "In caso di bisogno imprevisto" spiega Il Fatto, "il risparmiatore finirebbe per dover chiedere un prestito, dando in garanzia la polizza, e così pagare interessi alla banca". I prodotti assicurativi sono per lo più delle vere e proprie scatole nere: "il risparmiatore non può sapere nulla di nessuno degli acquisti e vendite fatte coi suoi soldi", osserva l'articolo, "poi magari qualche risultato arriva, ma visto cos'hanno combinato dirigenti di tante banche italiane, a qualcuno verrebbe voglia di controllare qualcosa. Proibito!". I rendimenti non sono così alti come si fa credere, in più, negli ultimi anni sono anche calati rispetto ai rendimenti dei titoli di Stato. "L'altro imbroglio frequente" per Il Fatto Quotidiano, "è far credere che le assicurazioni siano la sola soluzione per evitare l'imposta sulle eredità. Un'omissione e spesso una menzogna sfacciata. Fino a un milione di euro non si paga nulla fra coniugi, genitori e figli, nonni e nipoti. E sono esenti senza limiti i buoni fruttiferi postali e i titoli di Stato dell'Italia, della Germania, della Francia ecc. Per la precisione di tutti i Paesi dello Spazio Economico Europeo. Niente garanzia. Buoni fruttiferi e titoli di Stato pure esteri (salvo poche eccezioni), sono anche più sicuri delle varie assicurazioni proposte e purtroppo spesso rifilate ai risparmiatori italiani".

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