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Turismo: dal grano antico al museo sensoriale, alla scoperta di 'The Roman Venice' (4)

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(AdnKronos) - La Rete costruirà infatti prodotti turistici nuovi e differenziati rispetto alla concorrenza, in modo da proporre esperienze vere che il territorio e la gente che vi opera sanno offrire e che la Rete è in grado di costruire per un turista che sa apprezzare la qualità, gli itinerari “taylor made”, lo “slow travel”, le nicchie, l' “agenzia di viaggio self organized”, il viaggio indipendente”. Sempre di più infatti il turista vuole diventare protagonista nella costruzione del suo soggiorno, scegliere che cosa fare, dove e con chi. Vuole sentirsi al centro dell'esperienza, per organizzare la propria vacanza in base alle proprie esigenze e alle proprie passioni, per scoprire tutte le opportunità che una destinazione è in grado di offrire. The Roman Venice scommette che questo turismo saprà premiare le cosiddette “destinazioni minori”, quelle oggi al di fuori dei grandi flussi di massa, per un turismo sostenibile e di qualità. E allora, secondo la Rete, non è utopia immaginare che gli attuali numeri del turismo di Quarto d'Altino (100 mila arrivi e 200mila presenze/anno, 13mila visite al Museo di Altino), possano raddoppiare nei prossimi cinque anni, con riflessi positivi sull'economia complessiva dell'area e la creazione di nuova occupazione, soprattutto giovanile. “Ma bisogna che pubblico e privato lavorino in sinergia, in rete e che l'innovazione, da quella digitale a quella dei prodotti e organizzativa, possa diventare il patrimonio condiviso e sapientemente utilizzato da chi opera nel settore", ha concluso Edi Sommariva, project manager di reti di impresa.

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