Sergio Marchionne, l'indiscrezione di Dagospia sulla guerra in Fca: perché John Elkann ha fatto fuori il suo uomo
Ci avrebbe pensato tutta la notte il manager Alfredo Altavilla prima di presentare le dimissioni da reponsabile di Fca per l'Europa. Il fedelissimo di Sergio Marchionne, ricoverato in una clinica a Zurigo in "appeso tra la vita e la morte" come riporta Dagospia, è stato a lungo il principale candidato alla successione della guida di Fca. Leggi anche: Marchionne, il sospetto dagli Stati Uniti: la bomba giudiziaria sulla salute del manager Al posto di Altavilla, invece, il Cda convocato d'urgenza lo scorso sabato ha nominato Mike Manley come erede di Marchionne, scatenando rancori e delusioni tra i manager che aspiravano a quel ruolo. Primo fra tutti Altavilla, che secondo un'indiscrezione di Dagospia, non è stato preso in considerazione perché "italiano e troppo indipendente". La figura di Altavilla, fino all'ultimo vicinissimo a Marchionne, avrebbe poi rischiato di scontrarsi con i piani dell'azionista di maggioranza, cioè John Ellkan. Pur essendo considerato l'erede naturale, Altavilla sarebbe stato incompatibile con la nuova linea che la famiglia Agnelli-Elkann vuole impostare, più concentrata sul controllo diretto. L'indiscrezione riporta che Elkann: "Non vuole cedere il comando a nessuno", segnando così un segno di discontinuità con il passato.