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Patrimoniale, le banche svizzere: da noi processione di italiani per aprire un conto

Matteo Legnani
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Repubblica, gongolante per le difficoltà del governo e per l'ipotesi di una patrimoniale che manderebbe a fondo Conte, Di Maio e Salvini, ha spedito uno dei suoi inviati di punta a Mendrisio, paesotto del Canton Ticino tra i più "frequentati" da chi intende mettere una parte dei suoi risparmi da un eventuale prelievo di Stato portandoli in un conto svizzero. Il racconto è quello di "una processione" di italiani che da alcune settimane sbarca nella Confederazione armata di documento di identità e codice fiscale, tanto serve per aprire un conto all'Ubs o alla Raiffeisen, per citare due degli istituti di credito più noti. Niente contanti, però, per trasferire i soldi occorre un bonifico dal conto italiano al costo di 1 euro a trasferimento. I tassi di interesse sono zero e i costi di gestione non bassi: come riporta Repubblica, vanno dai 42 euro l'anno da Raiffeisen ai 25 al mese da Ubs, ma si abbassano fino a 0 con un trasferimento da 230mila euro. Il cliente se ne va con un Iban, un bancomat (il prelievo in Italia costa dai 4 ai 5 franchi) e un codice per la gestione digitale del conto e per i bonifici. I soldi. ovviamente, verranno segnalati al fisco italiano, e quindi tassati. Ma nessuno potrà mettere le mani su quel conto per prelievi forzosi. Per approfondire leggi anche: Patrimoniale, la tentazione del governo Lega-M5S per ridurre il debito: chi vuol massacrare gli italiani

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