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Pensioni, tagli fino al 22 per cento: ecco a chi prosciugano l'assegno

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Cristina Agostini
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Per le pensioni anticipate sono previsti tagli consistenti. Chi, infatti, nel 2019 vorrà andare con quota 100 in pensione anticipata percepirà un assegno molto più basso di quello che prenderebbe se aspettasse di lasciare il lavoro secondo le regole attuali. Una perdita maggiore anche rispetto alla pensione di vecchiaia, quella che si otterrà l'anno prossimo con 67 anni d'età (e 20 di contributi), oscillando da un minimo di circa il 16% a un massimo del 22,3 per cento, secondo il calcolo dello studio del sindacato guidato da Annamaria Furlan, il Barometro Cisl riportato dal Corriere della Sera. Leggi anche: "Qualcosa è cambiato". Che cosa sa De Bortoli, scenario economico inquietante Un assegno più magro anche rispetto al regime attuale di pensione anticipata (nel 2019, 43 anni e 3 mesi di contributi, indipendentemente dall'età). In questo caso la perdita andrà dal 3 al 22,3%. Tagli che potrebbero spingere molti lavoratori a non sfruttare l'uscita anticipata, perché sconveniente. La critica del sindacato non è tanto sulla riduzione della pensione, ma il fatto che quota 100 sarà permessa a partire da un alto livello di contributi: 38 anni, con una età minima di 62 anni.  

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