Allarme Bce: "Manovra pesa su deficit Eurozona"
Roma, 27 dic. (AdnKronos) - La manovra italiana pesa sul deficit dell'Eurozona. E' l'allarme lanciato oggi dalla Banca Centrale Europea nel suo bollettino mensile, l'ultimo del 2018. Rispetto all'esercizio dello scorso settembre, osserva l'istituto guidato da Mario Draghi, "le prospettive relative al disavanzo delle amministrazioni pubbliche dell'area dell'euro per i prossimi due anni sono peggiorate. Il più elevato disavanzo è in parte il risultato di un notevole peggioramento del saldo di bilancio previsto in Italia, in seguito all'espansione fiscale inserita nei documenti programmatici di bilancio che violerebbe gli impegni presi nell'ambito del Patto di stabilità e crescita". "Per l'area dell'euro - aggiunge la Bce - tale peggioramento si riflette in un lieve aumento della spesa primaria e una più ridotta componente ciclica". SPREAD - Per quanto riguarda i differenziali di rendimento dei titoli di Stato dell'area dell'euro, "si sono mantenuti sostanzialmente stabili - scrive la Bce - a eccezione di quelli italiani che hanno evidenziato una notevole volatilità". "Sebbene le aspettative sugli utili societari restino solide - spiega l'istituto di Francoforte - la loro lieve revisione al ribasso, sommata alla rivalutazione del rischio, ha fatto scendere le quotazioni azionarie e obbligazionarie delle società dell'area dell'euro. Sui mercati dei cambi, l'euro si è sostanzialmente indebolito su base ponderata per l'interscambio". CRESCITA - Secondo le previsioni della Bce l'attività economica mondiale dovrebbe subire una decelerazione nel 2019 e mantenersi successivamente stabile. Con il ridursi della capacità produttiva inutilizzata, le spinte inflazionistiche a livello mondiale dovrebbero lentamente aumentare, scrive ancora la Bce nel suo bollettino economico, nel quale si legge che "la maturazione del ciclo economico mondiale, il venir meno del sostegno fornito dalle politiche nelle economie avanzate e l'impatto delle tensioni sui dazi tra Stati Uniti e Cina gravano sull'attività mondiale". "Pur continuando a evidenziare una buona tenuta, l'attività economica mondiale - scrive la Banca Centrale Europea - è divenuta più disomogenea e mostra segnali di moderazione della propria dinamica". Inoltre, spiega l'istituto di Francoforte, "la crescita dell'interscambio mondiale ha registrato un lieve rallentamento e sono aumentate le incertezze riguardanti le future relazioni commerciali. Al contempo, pur mantenendosi accomodanti nelle economie avanzate, le condizioni finanziarie si sono irrigidite in alcuni mercati emergenti". PIL - La Banca Centrale Europea rivede "leggermente" al ribasso le stime diffuse a settembre di crescita dell'economia per il 2018 e per il 2019 nell'Eurozona. Secondo l'istituto di Francoforte il Pil aumenterà dell'1,9% quest'anno e dell'1,7% il prossimo. Quanto al 2020, la crescita stimata dalla Bce dovrebbe attestarsi a +1,7%, mentre nel 2021 a +1,5%. "I rischi per le prospettive di crescita nell'area dell'euro - scrive ancora la Bce - si possono tuttora ritenere sostanzialmente bilanciati. Nondimeno, nel complesso i rischi si stanno orientando al ribasso per effetto delle persistenti incertezze connesse a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo, alle vulnerabilità nei mercati emergenti e alla volatilità nei mercati finanziari".