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Fisco: Confapi Padova, fatturazione elettronica rischia di incentivare evasione

AdnKronos
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Padova, 10 gen. (AdnKronos) - In base alle stime di Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, saranno circa 276 milioni le e-fatture emesse nel 2019 in Veneto e 55 milioni quelle a Padova. "L'intento è nobile, gli esiti rischiano di rivelarsi nefasti. Introdotto dal Governo per semplificare e far emergere 2 miliardi l'anno di sommerso, l'obbligo di emettere fatture elettroniche con ogni probabilità finirà per ottenere l'effetto inverso, aumentando i vincoli burocratici e incentivando le aziende a lavorare in nero", sottolinea Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, Associazione delle piccole e medie industrie, che precisa "si è arrivati all'obbligo della fatturazione elettronica tra informazioni incomplete e istruzioni incerte, prevedendo costi aggiuntivi per le aziende". "Se il principio è quello sacrosanto di “sburocratizzare”, la direzione è del tutto sbagliata: non è scomparso alcun obbligo fra quelli esistenti e anzi ne viene aggiunto un altro. Il tutto mettendo sullo stesso piano, per l'ennesima volta, le grandi e le piccole imprese, che hanno strutture ed esigenze tra loro completamente diverse. Purtroppo tocca constatare che le Pmi continuano a essere del tutto fuori dai radar del legislatore". spiega. Secondo i dati forniti dall'Osservatorio Fatturazione Elettronica eCommerce B2b del Politecnico di Milano sono 2,8 milioni le imprese coinvolte, il 56% dei 5,15 milioni di imprese presenti in Italia: emetteranno circa 3 miliardi di e-fatture in tutto il 2019. Come noto, l'obbligo riguarda imprenditori, liberi professionisti (escludendo le partite Iva col regime dei minimi o forfettario, la cui soglia è stata elevata a 65 mila euro), artigiani e commercianti.

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