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Pensioni, tempi e paletti della riforma: il trappolone, come cambia il tuo assegno

Gino Coala
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Partirà dal 1 aprile 2019 la nuova riforma sulle pensioni prevista dal decreto su quota 100, approvato più tardi del previsto finché nel governo non è stato risolto il nodo delle coperture. La soluzione finale è stata quella di stabilire un monitoraggio sulla spesa per il capitolo pensioni, in modo che, in caso di sforamento dei fondi stanziati dalla Legge di Bilancio, scattino le clausole di salvaguardia. Il ministero dell'Economia ha creato un fondo raffredda deficit di due miliardi, oltre a tagli sulla spesa automatica, nel caso questa superi i 4 miliardi. Qualora tutti questi accorgimenti non dovessero bastare, è previsto anche un restringimento della platea interessata dalla riforma. Leggi anche: Pensioni, Sallusti a Stasera Italia: "La menzogna del governo, così lo Stato fallisce" Avranno diritto alla pensione gli iscritti a tutte le gestioni Inps, che tra il 2019 e il 2021 avranno compiuto almeno 62 anni e maturato 38 anni di contributi. L'età minima aumenterà nel 2021, in base ai calcoli sulla speranza di vita. Si potranno cumulare i contributi di più lavori, tranne quelli svolti in forma autonoma, a meno che non sforino la soglia dei 5 mila euro all'anno. I tempi di accesso dipendono da quando sono stati maturati i requisiti minimi. Chi li ha raggiunti entro il 31 dicembre 2018 potrà usufruire della finestra prevista dal 1 aprile 2019. Chi invece ha maturato i requisiti dopo il 1 gennaio 2019, avrà diritto all'assegno dopo tre mesi dalla maturazione. Tempi diversi per gli statali, che nel primo caso potranno incassare l'assegno dal 1 agosto 2019, nel secondo caso invece sei mesi dopo la maturazione dei requisiti minimi. L'aumento degli assegni previsto dalla Legge Fornero per le pensioni anticipate con il solo contributivo è stato congelato. Quindi i lavoratori potranno andare in pensione dopo 42 anni e 10 mesi di contributi, le lavoratrici invece dopo 41 anni e 10 mesi. Non ci sarà insomma l'aumento di cinque mesi, permettendo di incassare l'assegno dopo tre mesi dalla maturazione dei requisiti.

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