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Agricoltura, Ismea: "Su polizze troppo divario Nord-Sud"

AdnKronos
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Roma, 24 gen. - (AdnKronos) - Dal punto di vista territoriale quello delle assicurazioni agricole agevolate resta un mercato fortemente asimmetrico con il Mezzogiorno che conferma il suo limitato interesse verso lo strumento, con appena il 12% delle aziende assicurate in Italia, il 7% dei valori e solo il 5% delle superfici. A fornire un quadro aggiornato sull'evoluzione del mercato assicurativo in agricoltura è il Rapporto ISMEA "La gestione del rischio nell'agricoltura del Mezzogiorno”, realizzato in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo e con il supporto scientifico dell'Università degli Studi di Foggia, nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale 2014-2020. Il documento evidenzia come l'inversione di tendenza che si è potuta osservare nel 2018, grazie soprattutto all'introduzione dell'assicurazione agevolata a due rischi, non è bastata a compensare le perdite di questi ultimi anni che hanno dimezzato al Sud la platea delle aziende assicurate, rafforzando il primato delle regioni settentrionali. Il divario tra Nord e Sud emerge anche per quei prodotti che maggiormente caratterizzano l'agricoltura del Mezzogiorno: paradossale è il caso del grano duro, con il Sud granaio d'Italia che conta appena 214 aziende assicurate a fronte delle oltre 2.700 nel Nord, dove però la coltura è poco diffusa. Tra le ragioni alla base della scarsa affezione degli agricoltori del Sud verso lo strumento assicurativo - rilevate da ISMEA mediante indagini campionarie, focus group e interviste dirette - figurano motivazioni economiche (eccessivo costo delle polizze), esperienze pregresse negative in occasione di perizie e risarcimenti e il frequente approccio “fai da te” nella gestione del rischio attraverso tecniche agronomiche di prevenzione dei danni e strutture di protezione. Tra le aziende che non si sono mai assicurate, il 75% ignora l'esistenza delle agevolazioni pubbliche sui premi assicurativi, ma un 13% di questi, dopo essere stati informati dell'esistenza del contributo, si dichiara propenso ad assicurarsi, rivelando un potenziale inespresso che farebbe significativamente aumentare la partecipazione al mercato assicurativo da parte delle aziende agricole del Mezzogiorno.

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