Se lo dice lui

DiMartedì, Carlo Cottarelli e il golpe finanziario: "Non l'avrei fatto", mossa sporca dall'agenzia di rating

Giulio Bucchi

Golpe finanziario? Di sicuro, il giudizio di Fitch sulle elezioni anticipate in Italia entro il 2019, una profezia sul governo di Giuseppe Conte che rischia di condizionare i mercati (in peggio) è un'entrata a gamba tesa che avvalora le tesi di chi sospetta le trame nascoste delle agenzie di rating. Il sospetto, legittimo, è solleticato anche da un insospettabile come Carlo Cottarelli, ex Fmi e commissario alla spending review. Uno insomma che con l'alta finanza ci è andato sempre a braccetto. "La previsione della caduta del governo - spiega il professore a DiMartedì, ospite di Giovanni Floris su La7 - rientra nelle previsioni dei rischi politici di un'agenzia. Io non l'avrei fatto".  Leggi anche: "Ci colpiranno a maggio". Golpe finanziario, cambia tutto: la voce terrificante nel governo Restano i giudizi preoccupati sullo stato di salute dell'economia italiana: "I dati non sono molto incoraggianti, abbiamo cominciato un 2019 in discesa anche se ci sarà una ripresa nella seconda parte dell'anno, la media sarà bassa - spiega Cottarelli -. "Il Pil cresce di meno, vorrà dire che ci saranno stipendi medi più bassi, ci sarà meno offerta di lavoro e i mercati si potranno innervosire con lo spread che andrà su. Così la situazione potrà peggiorare".