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Giovanni Tria, il documento di Standard & Poor's parla chiaro: c'è puzza di patrimoniale

Gino Coala
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Il governo ha potuto tirare un sospiro di sollievo dopo il giudizio dell'agenzia di rating Standard & Poor's che non ha declassato il debito sovrano, confermandolo sul giudizio "BBB" con outlook negativo. Meglio feriti che morti, certo, ma è tra le righe della relazione dell'agenzia che si annida il vero rischio per le tasche degli italiani, la famigerata tassa patrimoniale. Leggi anche: Salvini, non solo M5s: il nemico nascosto che vuole fare fuori I tecnici di S&P hanno chiaramente puntato il dito sui risparmi delle famiglie e in parte delle imprese, che in Italia ancora resistono nonostante i venti di crisi: "Uno dei motivi per i quali la crescita italiana è bassa - hanno scritto nella nota - è la propensione del settore privato al risparmio piuttosto che alla spesa". Nel frattempo, banche e altre istituzioni finanziarie: "sono diventate il principale creditore del governo italiano, detenendo il 48% dei titoli pubblici a fine 2018", a cui si assomma il 17% acquisito da Bankitalia nel corso del quantitative easing della Bce. Solo lo scorso anno, i risparmi degli italiani avrebbero assorbito 40 miliardi di debito governativo, venduto dagli investitori esteri. Fin qui gli aspetti positivi, ma quelli negativi non si fanno attendere quando si passa all'"approccio riilassato sul consolidamento fiscale nel 2019" e alla "incertezza sulla manovra economica nel 2020". L'agenzia di rating ha bocciato senza appello sia il reddito di cittadinanza che quota 100, due misure che secondo S&P porteranno quasi certamente ad un aumento della disoccupazione e costare circa lo 0,4% di crescita di Pil. Sulla testa del ministro Giovanni Tria pendono intanto le famigerate clausole di salvaguardia, con l'aumento dell'Iva temuto come la peste. La soluzione per evitare quel disastroso ripiego la indica proprio S&P quando punta il dito sul "tesoretto" degli italiani, aggredibile in caso di deterioramento del quadro macroeconomico con deficit e debito fuori controllo. L'agenzia si guarda bene dal citare esplicitamente la tassa patrimoniale, ma la linea era stata già indicata da fonti autorevoli, vedi Fmi e Ocse.

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