Cerca
Logo
Cerca
+

Evasione fiscale, dal 2000 non sono state riscosse cartelle per 909 miliardi

Davide Locano
  • a
  • a
  • a

Lotta all'evasione. Che bella espressione. L' abbiamo sentita pronunciare da qualunque governo sia passato negli ultimi trenta-quarant'anni. In nome della caccia ai furbetti del fisco sono aumenti i balzelli, poiché è passata la logica: prima si combatte il nero, poi si possono abbassare le imposte. E allora via a grandi piani, grandi annunci, grandi manovre. Per poi accorgersi che lo Stato riesce a recuperare poco meno del 10% delle tasse non versate. Ad ammetterlo è la stessa Agenzia delle Entrate. Dal 2000 le cartelle esattoriali non riscosse ormai sono arrivate a valere 909 miliardi. Soldi dovuti ma non recuperati. Ma soprattutto, e questa è una delle notizie più tristi, irrecuperabili. L' Agenzia ammette candidamente: la cifra aggredibile è di appena 80 miliardi. E gli altri? Leggi anche: Bini Smaghi, la lezione su contante ed evasione - 150,2 miliardi di euro sono dovuti da soggetti falliti - 109,8 miliardi di euro da persone decedute e imprese cessate - 107,8 miliardi da nullatenenti (in base ai dati presenti nell' Anagrafe tributaria). - 389,2 miliardi si riferisce a contribuenti nei confronti dei quali l' Agente della riscossione ha già tentato invano, in questi anni, azioni di recupero esecutive e/o cautelari. Invano Se lo Stato avesse riscosso questi 820 miliardi (45 l' anno), il debito pubblico non sarebbe un problema, si potrebbero abbassare le tasse e non dovremmo andare in ginocchio ogni anno a Bruxelles. Il totale del riscosso, spiegano gli esattori, è di 108 miliardi. Meno di un decimo dell' ammontare lordo di cartelle, che invece corrisponde a 1284 miliardi. Poi ci sono 265 miliardi cancellati dagli esecutivi di turno catalogati alla voce "sgravi per indebito e annullamenti per provvedimenti normativi". Restano così alla fine questi benedetti 909 miliardi, di cui abbiamo scritto sopra, da riscuotere. Ma che l'Erario non agguanterà mai. A raccontarlo in giro non ci si può credere. 4,7 ANNI I contribuenti onesti, che a questo punto dubitiamo siano la maggioranza del Paese, appena ricevono un avviso dall' Agenzia delle Entrate o da Equitalia perdono la testa, impazziscono, non dormono la notte. Se non hanno denari disponibili per mettersi in regola, chiedono un prestito a un parente. Non vogliono macchiarsi di una colpa così grave: l' evasione. La quale non ha solo risvolti morali. Se non paghi, partono i pignoramenti, le ganasce fiscali. Chiunque abbia qualcosa da perdere accorre dal commercialista per sanare il problema. I nullatenenti, i fannulloni, i criminali o i truffatori invece se ne fregano e campano benissimo. Alle spalle degli onesti. Con la complicità dello Stato, purtroppo. I numeri non mentono. 820 miliardi abbandonati, lasciati andare, dimenticati. Com' è possibile? Allora tutte quelle prediche quotidiane che sentiamo sulla lotta all' evasione sono prese in giro... Adesso è partita la crociata contro il contante. Come se 200 miliardi in banconote fossero il problema dell' Italia. Bisogna stanare il nero, raccontano. Ma se lo Stato non riesce nemmeno a farsi pagare il dovuto, che colpa ne ha il contante? Alle Entrate lavorano meno di 8mila persone. Mediamente per recuperare 100 euro, l' Agenzia spende una decina di euro. La tecnologia ha facilitato il lavoro. Però, dato non proprio entusiasmante, in media ci vogliono 4,7 anni per incassare il dovuto dal contribuente evasore. «OBIETTIVI CONSEGUITI» Nell'ulttimo Rapporto di verifica sui risultati della gestione dell' Agenzia si legge che "i volumi complessivamente realizzati nell' esercizio 2018 dall' agente della riscossione si attestano a 10.009 milioni di euro, con un livello di conseguimento pari al 94,7% rispetto all' obiettivo", tuttavia "in flessione rispetto ai 12,7 miliardi riscossi nel 2017". Gran parte degli incassi, circa la metà, arriva in realtà dalle cosiddette definizioni agevolate, le rottamazioni, i condoni. Avviate dai governi Renzi e Gentiloni, le famose "pace fiscali" hanno ottenuto un successo senza precedenti nella versione leghista, visto che prevedevano parecchi sconti. Potenzialmente lo Stato potrebbe incassare nei prossimi 5 anni una quarantina di miliardi. Tanti per tappare i buchi di bilancio e tirare a campare. Pochissimi se confrontati con gli 820 miliardi di cartelle non riscosse dalle Entrate. Ma dall' Agenzia sostengono che "dalla valutazione del livello di performance raggiunto sui singoli indicatori consuntivati dall' Ente, risulta che quest' ultimo ha conseguito pressoché tutti gli obiettivi programmati». Tutto ok, dai... Tanto adesso c' è Di Maio che prepara la lotta al nero. Se va a finire come per il reddito di cittadinanza, gli evasori possono dormire sonni tranquilli. di Giuliano Zulin

Dai blog