Pd e 5 Stelle danno spiccioli a pensionati e disabili, ma ecco quanti euro ricevono gli immigrati
Nella bozza della legge di bilancio c' è un articolo che recita più o meno così: è istituito un "Fondo per la disabilità e la non autosufficienza". Dotazione: 50 milioni di euro per l' anno 2020, 200 milioni per il 2021, 300 milioni annui a decorrere dall' anno 2022. Un po' poco, no? Non si capisce se questa somma sarà aggiunta al Fondo nazionale per l' autosufficienza, in carico al ministero del Lavoro, che ormai vale sui 550 milioni annui. Tanti? Mica tanto... Dobbiamo sapere che in Italia le persone disabili, che faticano a muoversi, sono milioni. C' è chi, come Istat, sostiene che siano oltre 10 milioni, tuttavia i dati sono vecchi. Il problema è che manca un' anagrafe dei disabili. Follia. I dati più verosimili comunque sostengono che i disabili siano 3,2 milioni. Dei quali circa 2 milioni godono, si fa per dire, di assegni di invalidità o pensione di accompagnamento. Neanche mille euro al mese, insufficienti per campare come Dio comanda. C' è però un milione di malati gravi, gran parte al Sud, sprovvisti anche di un sostegno pubblico. Poveri e disperati, insomma. Com' è possibile che nel 2019, con un avanzamento costante della qualità della vita in Italia, i politici abbiano lasciato indietro i più bisognosi? Se sommiamo i fondi, futuri e attuali, in favore della non autosufficienza, otteniamo circa 600 milioni l' anno. Dividiamo ora questa cifra per 3 milioni di non deambulanti. Scopriamo che per ogni disabile lo Stato destina appena 54 centesimi al giorno. Cosa compri con mezzo euro in una giornata? Forse una bottiglietta d' acqua al supermercato? E mangiare? Spostarsi, vestirsi, divertirsi (già, perché essere impossibilitato a camminare non deve significare vivere una vita triste)? Per tutto questo ci pensano i familiari dei diversamente abili. Ci sono 6-7 milioni di persone costrette a rinunciare al lavoro pur di accudire il proprio caro. Danno fondo ai risparmi di una vita per garantire un' esistenza degna di questo nome. Che nervoso... C' è da incazzarsi se pensiamo invece a quanto spende lo Stato per altre categorie, senz' altro bisognose, ma mai quanto una persona in carrozzina. Pensiamo al reddito di cittadinanza. Pochi giorni fa l' Inps, che dovrebbe occuparsi di pensioni, invece gira le città a caccia di senza tetto cui offrire il sussidio tanto caro a M5S, ha comunicato che i percettori dell' obolo voluto a tutti i costi da Gigino Di Maio sono quasi un milione. In media ogni famiglia di presunti indigenti incassa 482,3 euro al mese. In pratica 16 euro al giorno. Capite? Ai disabili arrivano poco più di 50 centesimi al giorno per campare, mentre ai redditisti di cittadinanza ben 16 euro al dì. Un' ingiustizia per due motivi: 1) parecchi non autosufficienti nella vita avranno magari lavorato e ora lo Stato fa loro l' elemosina, senza riconoscere il loro valore socio-economico all' interno della comunità. 2) I quattrini - altro debito pubblico - che servono per sostenere il reddito di cittadinanza non producono consumi. Sono letteralmente buttati. Nessuna famiglia con un disabile a carico, tra l' altro, ha potuto ottenere il sussidio perché l' accompagnatoria o l' invalidità fanno reddito. Per cui gli invalidi sono considerati ricchi - pazzesco - mentre spacciatori, usurai, contrabbandieri, lavoratori in nero hanno finora incassato alla faccia dei contribuenti che versano l' Irpef fino all' ultimo centesimo. Al peggio però non c' è fine. Se infatti paragoniamo i fondi destinati ai disabili con quelli riferiti all' accoglienza è difficile non perdere la pazienza. Ovvio che un profugo, che scappa dalla guerra o dalle segregazioni, ha diritto a qualsiasi aiuto possibile. Però nei centri italiani è pieno di cosiddetti richiedenti asilo. Gente che è sbarcata, non fuggiva da conflitti, però supplica di rimanere qui, poiché nel nostro Paese si sta da principe. La sinistra destinava i famosi 35 euro al giorno per migrante. Cifra che, grazie a Salvini, è scesa poco sopra i 20 facendo infuriare le cooperative dell' accoglienza, vescovi e sinistra. Ma parliamo pur sempre di 21-22 euro al dì, contro i 16 che portano a casa i percettori di reddito di cittadinanza e ai miseri 50 centesimi destinati ai disabili. Che Paese è questo? Prima gli abusivi, poi gli italiani? Poveri noi... di Giuliano Zulin