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Imprese: Confindustria Vicenza, fiducia a minimo storico su crescita economia (2)

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AdnKronos
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(Adnkronos) - “Le aspettative a sei mesi a livello europeo – spiega il prof. Beretta Zanoni - sono tutte in peggioramento anche se con diversa intensità: Italia e Francia registrano un lieve calo (rispettivamente -0,6 e -0,2) mentre persiste il forte peggioramento per quanto riguarda l'indice relativo alla Germania, che passa da -13,0 a -15,5, registrando un nuovo minimo. Indicazioni negative emergono anche per quanto riguarda l'andamento degli Stati Uniti che fino ad oggi si erano mantenuti gli unici in territorio positivo tra le aree considerate e che ora – per effetto di una variazione negativa nell'ultimo trimestre pari a 5,8 – si posizionano in area negativa con un valore di -3,4, vicino al minimo assoluto registrato a gennaio 2016 (-4,0); da notare come negli ultimi 2 anni di rilevazioni, l'indice relativo agli Stati Uniti sia passato da 18,2 del gennaio 2018 al -3,4 attuale”. “Dopo oltre un anno di stagnazione e un clima di sfiducia degli imprenditori, da cui dipendono investimenti e occupazione, da allarme rosso; non possiamo non affermare che la politica economica e industriale del nuovo Governo sia stata fortemente bocciata dai nostri imprenditori – afferma il Presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi - Questo governo prosegue, praticamente senza soluzione di continuità, sulla strada drammatica intrapresa dal precedente. Anzi, forse peggio, perché non solo non c'è una politica industriale, ma si stanno facendo danni ulteriori. Reddito di cittadinanza, Quota 100 e Decreto Dignità sono ancora lì, tali e quali, e sono in arrivo una serie di tasse sui produttori che non comporteranno alcun effetto positivo né sui comportamenti, né sulle finanze. Il ritorno dello statalismo è ai massimi storici, con lo Stato che non mantiene le promesse e che pensa di nazionalizzare aziende decotte. Un vero masochismo anti-industriale del secondo paese più manifatturiero d'Europa". "Aggiungiamo, poi, che l'imprenditore è considerato come un criminale a prescindere, viste anche le ultime misure che estendono fuori da ogni grazia di Dio la sfera penale a fatti economici, senza contare le misure eccezionali di confisca che furono pensate per la criminalità mafiosa. Che chi evade vada perseguito e condannato non c'è alcun minimo dubbio, è gente che danneggia la collettività e altera il mercato. Ma ora stiamo andando ben oltre a quella che è la nostra tradizione occidentale di Stato di diritto, siamo alla repressione antagonista senza senso", stigmatizza duramente.

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