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Caccia nei paradisi fiscali

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170mila casi sotto la lente

Michelangelo Bonessa
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 Sono 170.000 i casi tenuti sotto osservazione dal fisconell'ambito delle indagini contro i paradisi fiscali. Lo ha detto il direttoregenerale dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera. "Abbiamo in questomomento - ha detto il direttore delle Entrate Attilio Befera - 170.000nominativi sotto indagine". Il numero uno delle Entrate ha dunque citatoalcuni esempi: "Abbiamo una lista di 500 nominativi circa sequestrati adun avvocato svizzero recentemente arrestato alla procura di Milano, abbiamo unalista di conti presenti presso Ubs Italia che si presume abbiano qualche riferimentocon Ubs Svizzera, abbiamo poi la lista già nota di detentori di capitali nelLiechtenstein". Non è una caccia ai ricchi - "Nonabbiamo deciso di perseguire i miliardari. Abbiamo deciso, lo ha deciso ilgoverno, di intensificare l'azione nei confronti di tutti coloro che hannocapitali detenuti illegalmente all'estero. Questo è il nostro obiettivo",aveva detto Befera, commentando l'indagine avviata dal fisco sull'ereditàAgnelli. "Questi soggetti - ha precisato Befera - non sono solo imiliardari ma tutti quelli che detengono qualcosa all'estero non dichiarato inItalia. La nostra azione è allargata, su tutti i fronti, stiamo operando a 360gradi". La lotta ai paradisi fiscali si è rafforzata grazie alle recentinorme contenute nel decreto anti-crisi che prevedono non solo l'innalzamentodelle sanzioni per chi detiene illegalmente capitali all'estero ma anchel'inversione dell'onere della prova. "La norma di giugno - ha detto ildirettore dell'Agenzia delle Entrate - porta un fortissimo cambiamento neiconfronti dei capitali detenuti illegalmente all'estero. E' di particolareincisività perché commuta il capitale all'estero in reddito non dichiarato erafforza le sanzioni dal 200% al 400%. Grazie a questo ci stiamo muovendo atutto campo". L'ereditàAgnelli - La lotta ai capitali detenuti illegalmente neicosiddetti paradisi fiscali interessa "tutti i soggetti che hanno capitaliall'estero non dichiarati al fisco italiano" ha aggiunto Beferasottolineando che gli uffici lavorano incrociando i dati provenienti dalle banchee dagli altri intermediari finanziari con quelli fiscali. "Stiamoincrociando i dati - ha spiegato Befera parlando dell'azione a tutto raggiocontro l'evasione fiscale che vede sotto i 'fari' anche l'eredità degli Agnelli- fra le comunicazioni che ci arrivano dagli intermediari finanziari sullemovimentazioni da e per l'estero di capitali e le dichiarazioni che i cittadiniitaliani avrebbero dovuto fare al Fisco. C'é un importante cambiamento di lineadel governo e del parlamento italiano e quindi una fortissima azione dicontrasto verso i capitali detenuti illegalmente all'estero. Grazie a questainiziativa noi della Agenzia delle Entrate ci siamo mossi immediatamente".  

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