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G20, Tremonti: no alle banche

che comandano i governi

Michelangelo Bonessa
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Il G20 finanziariodi Londra ha dato il via ai lavori. Adesso è il turno del ministro dell'economia Giulio Tremonti: "Non è possibile che le banche comandino sui governi esulla politica”. Lo ha detto il ministro Giulio Tremonti al Tg1. “Non ha sensoche siano più grandi dei governi, hanno in mente il loro bilancio, non ilbilancio di insieme”. Questo “è un problema anche italiano: abbiamo un'economiafatta di piccole e medie imprese e abbiano un eccesso di concentrazione dibanche a dimensione industriale che guardano troppo poco al territorio, allefamiglie agli imprenditori, alle persone”. Per Tremonti la questione dei bonusdei banchieri solleva “un messaggio più generale” che riguarda il ruolo dellegrandi banche in relazione alla politica e all'equilibrio economico. Non hasenso, dice il ministro dell'economia, che siano più grandi del governo (intermini di risorse mobilitate) “tanto che poi quando hanno dei problemi questidiventano problemi dei governi”. Gli istituti di credito “hanno raccolto moltifondi pubblici soprattutto all'estero ma non danno sufficiente liquidità alleimprese”. Il premier britannico Gordon Brown che ha invitato i partnera non diminuire la spesa pubblica a sostegno della ripresa “fino a quandol'economia globale non avrà mostrato chiari segni di ripresa. Decidere ora cheè giunto il momento di invertire le misure eccezionali che abbiamo avviatosarebbe secondo il mio punto di vista un grave errore”, ha aggiunto. Francia eGermania sono favorevoli a una «strategia di uscita» dal massiccio interventostatale, ma Brown ritiene che una tale mossa possa essere prematura. Il premierha insistito sulla necessità di riformare l'economia globale in modo dagarantire sostenibilità e crescita. "Abbiamo ancora i piedi nella cener", haosservato, "non è il momento di mandare indietro i pompieri". Brown ha toccatoanche il punto controverso dei tetti alle gratifiche dei banchieri, ma senza entrarenel dettaglio: “Come il presidente francese Nicholas Sarkozy, il cancelliereAngela Merkel e io stesso abbiamo detto questa settimana, tutti i paesi del G20dovranno elaborare insieme ed applicare delle regole stringenti sullaremunerazione dei banchieri con delle sanzioni a livello nazionale per lebanche che non le rispetteranno". Dal G20 di Londra è emerso uno scenario di collaborazione mondiale in cui "l'Europa ha fatto la sua parte; e ora, in vista del G20 di Pittsburgh, è importante che l'Europa si impegni sui temi di un nuovo quadro di regole per il settore finanziario". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento al workshop dello Studio Ambrosetti a Cernobbio. Il capo dello Stato sottolinea che si tratta di un tema "su cui l'Italia si è specificamente impegnata nel G8 dell'Aquila nella comune convinzione che si debba bloccare il rischio di ritorno a pratiche e comportamenti che hanno portato a una così grave crisi finanziaria come quella non ancora superata". Secondo Napolitano, "ci si deve augurare che nel prossimo G20 risultino univoche le voci dell'Europa anche sulla questione della riforma del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale". A quella che il presidente della Repubblica ha definito una «nuova governance mondiale», infatti, si può arrivare non «da un succedersi di vertici a scadenze sempre più ravvicinate di capi di Stato e di governo in diverse formazioni. Ma può poggiare solo su istituzioni internazionali»

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