Mini-Imu e Tares, i comuni in cui le tasse non si pagano

di Andrea Tempestinidomenica 26 gennaio 2014
Mini-Imu e Tares, i comuni in cui le tasse non si pagano
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Domani, venerdì 24 gennaio, è il termine ultimo per pagare la mini-Imu, la mini gabella inserita da 2.391 comuni pur di far cassa dopo l'abolizione della prima rata del 2013 della stangata sulla prima casa. Tra i comuni in cui la mini-Imu si paga c'è Milano, dove il sindaco Giuliano Pisapia, fedele alla sua etichetta di vampiro succhia-soldi, ha aumentato l'aliquota allo 0,6%, un escamotage con cui prelevare più soldi possibili ai suoi contribuenti. Ma questo è un altro discorso. Qui si parla, infatti, dei comuni virtuosi, ma quelli virtuosi davvero, ossia quelli in cui la mini-Imu non si paga. Già, perché esistono anche molti sindaci che hanno deciso, a differenza di Pispapia e simili, di non massacrare i già massacrati contribuenti. Gli esempi - Il Giornale ha fatto un viaggio in questi comuni per testimoniare gli esempi più signficativi di risparmio virtuoso. Tra questi un caso davvero curioso, in provincia di Siracusa: a Solarino non si paga la Tares, a patto di adottare un cane randagio. Un vigile, poi, controllerà due volte all'anno lo stato di salute dell'animale, e se tutte le regole vengono rispettate la gabella sui rifiuti potrà non essere saldata. Restando alla mini-Imu, ecco un elenco dei comuni più grandi dove sindaci più "umani" hanno deciso di non farla pagare: Ferrara, Imperia, Savona, La Spezia, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Mantova, Monza, Sondrio, Udine, Trieste, Gorizia e Pordenone, Asti, Biella, Cuneo, Vercelli, Trento, Bolzano, Aosta, Padova, Treviso, Vicenza e Venezia. Tutti capoluoghi di provincia dove le tasse comunali sulla prima casa non sorpassano lo 0,4% stabilito per l'anno precedente. Piccoli comuni - Ma ci sono esempi davvero virtuosi anche nei piccoli comuni. Per esempio a San Gimignano, in provincia di Siena, che ha addirittura abbassato l'aliquota Imu allo 0,30 per cento. Spiega il sindaco Giacomo Bassi: "Facciamo acrobazie per non gravare sulle tasche dei cittadini". Poi c'è Guglionesi, in provincia di Campobasso, dove il sindaco Bartolomeo Antonacci spiega con orgoglio: "In questi anni difficili l'amministrazione non ha aumentato nemmeno l'Irpef e abbiamo rispettato il patto di stabilità". Infine il caso di Vicopisano, ancora in provincia di Pisa. Parla il sindaco Juri Taglioli: "La cifra corrisposta dello 0,4% ad abitazione principale ci viene rimborsata dallo Stato. Qualora avessimo aumentato l'aliquota Imu, sarebbero stati i residenti a pagare la differenza, quindi abbiamo soprasseduto".