Palermo, 12 mar. - (Adnkronos) - Resta pressocchè invariato in Sicilia il fatturato del turismo congressuale, nonostante un numero di eventi minori (596 contro 941 del 2012). I 596 eventi confermati hanno coinvolto 53.031 delegati per 49.388 pernottamenti, con un fatturato generato pari ad oltre 23,3 milioni di euro. Nonostante la crisi, dunque, il settore regge soprattutto a Catania, dove si sono svolti la maggior parte degli eventi censiti e confermati (31%), seguono Palermo (29%), Agrigento (23%) e Taormina (7%), mentre nelle altre province siciliane i numeri sono decisamente inferiori. Unica eccezione la provincia di Siracusa, che fa registrare un incremento, passando da 7 eventi del 2012 a 25 nel 2013. I dati emergono dall'Osservatorio congressuale siciliano 2013, terza edizione della ricerca realizzata da Sicilia Convention Bureau in collaborazione con Unicredit e presentata oggi a Palermo. Le location predilette e scelte per lo svolgimento degli eventi sono meeting hotel (438), sedi pubbliche e istituzionali (65), resort congressuali (47), centri congressi e strutture fieristiche con numeri assai inferiori. La provenienza geografica della committenza dell'evento conferma come per il 2012 l'Italia al primo posto (523), seguita da Germania (15), Usa (12), Belgio (6) ed altri Stati europei. La tipologia degli eventi confermati vede una prevalenza di meeting aziendali (30,37%), congressi (16,44%), conferenze (7,55%), presentazione e lancio di prodotti (7,21%), viaggio incentive (7,21%), meeting associativo (6,21%), eventi sportivi (1,85%), convention (7,72%) e altre tipologie (13,59%). Il settore merceologico prevalente è quello medico/scientifico (24%). I mesi più 'gettonati' sono gennaio, giugno, aprile, maggio ed ottobre con una maggiore destagionalizzazione rispetto al 2012 per la diversa distribuzione durante l'anno.