(Adnkronos) - Si scopre così l'utilizzo innovativo del metallo nelle ringhiere e nelle lampade, ma anche la costante attenzione di Beltrami a creare mobili e oggetti funzionali all'attività lavorativa con soluzioni nuove e al tempo stesso rispondenti alle esigenze estetiche. La mostra svela come ogni dettaglio, dalle maniglie delle porte fino agli spazi dei sotterranei, sia frutto di riflessione e di studio. Fondata nel 1894, la Banca Commerciale Italiana conobbe una rapida ascesa e l'edificio adibito a sede centrale, un palazzo di mattoni rossi dell'architetto Giuseppe Pestagalli posizionato in piazza della Scala accanto all'imbocco della Galleria Vittorio Emanuele II, non era più idoneo alle cresciute attività. Era necessaria una nuova sede, più ampia e funzionale, che comunicasse fin dalla facciata esterna la fiducia e la sicurezza di un istituto nato da un consorzio di banche estere che si apprestava a varare la riforma dello statuto per 'l'italianizzazione' della governance. Scartata una prima ipotesi di trasferirsi in piazza Cordusio, il nascente centro economico milanese, la Banca scelse di costruire la nuova sede di fronte a quella già occupata, utilizzando il versante nord di piazza della Scala, tra Palazzo Marino e il Teatro alla Scala. Si trattava di un progetto ambizioso che incideva sulla viabilità dell'area e comportava la demolizione della chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte, edificio barocco utilizzato per conservare l'archivio comunale. Non bastava dimostrare efficienza per una sede confacente allo svolgimento delle funzioni terziarie; era necessario riconfigurare uno scenario urbano dai caratteri omogenei, moderni ma in grado di dare continuità storica. (segue)