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Banche, aumenta il Civ: chi va in rosso oltre i 500 euro per un giorno paga 50 euro

Quasi tutti gli istituti nelle prossime settimane "stangheranno" i clienti che sforano, con interessi del 10% in 24 ore. Ecco la "classifica"
di Giulio Bucchi domenica 12 gennaio 2014

2' di lettura

Occhio al conto corrente: chi "va sotto" anche per un solo giorno pagherà fino a 50 euro. Tutte le banche, esclusa Intesa Sanpaolo, sembrano intenzionate ad aumentare la Civ, la Commissione d'istruttoria veloce, che scatterà non appena il correntista esce dal fido o si va in rosso senza avere un fido. In particolare, la "tassa" si attiva quando lo scoperto supera i 500 euro o è minore ma dura da 7 giorni. Paradossalmente, se si va in rosso di 1.000 euro l'esborso da pagare è fondamentalmente uguale. A fare clamore è però soprattutto il tasso d'interesse applicato: il 10% in 24 ore. Tutti i rincari delle banche - Come scrive il Corriere della Sera, il primo istituto a modificare i propri parametri sarà, dall'1 febbraio, Cariparma (gruppo Crédit Agricole), che porterà la Civ da 35 a 45 euro a causa, si spiega, "degli aumenti dei costi operativi e gestionali interni. In altre parole, i vincoli imposti da Basilea 3 obbliga le banche italiane ad avere un maggior patrimonio a fronte del denaro prestato. E quando in cassa viene a mancare del denaro, anche solo per un giorno, gli istituti di credito corrono ai ripari. La media di questi rincari, come detto, è di 50 euro per le famiglie e 85 euro per le imprese. Nella "classifica" delle banche stilate dal Corsera, a stangare maggiormente i correntisti è il Montepaschi, che per chi sfora i 500 euro prevede un pagamento di 50,25 euro (un giorno di "rosso") e 52,55 euro (10 giorni) e 50,51 (un giorno) e 55,08 (10 giorni) per chi sfora i 1.000 euro. Seguono poi Unicredit (50,23 e 52,32 fino a 500 euro, 50,46 e 54,63 oltre i 1.000 euro), Bpm (40,25 e 42,54; 40,51 e 45,07 euro), Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (35,21 e 37,14; 35,43 e 39,27; ma come detto la quota salirà da 35 a 45 euro), Ubi (30,24 e 32,37; 30,47 e 34,73 euro) e Bnl (25,23 e 27,26; 25,45 e 29,52 euro). Per Intesa Sanpaolo, invece, la Civ equivarrà solamente agli interessi, scelta più conveniente per i correntisti sul breve periodo: 0,30 euro per gli sconfinamenti oltre i 500 euro per un giorno, 3,05 euro per gli sconfinamenti di 10 giorni, 0,61 euro per un giorno oltre i 1.000 euro e 6,08 euro per 1.000 euro di rosso dopo 10 giorni. "Salvate le famiglie" - "La Civ non è una remunerazione per la banca, ma un recupero dei costi - spiega l'Abi al Corriere della Sera -. Dev'essere giustificata con un documento interno, a disposizione della Banca d'Italia, che enumeri tutti i maggiori costi sostenuti". A essere "salvati" dalla stangatina, spiega l'Associazione delle banche italiane, è chi sconfina per meno di 500 euro o per meno di 7 giorni: "E' un vantaggio dato alle famiglie, le banche offrono un servizio non remunerato".

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