(Adnkronos/Labitalia) - "Dobbiamo -ha spiegato l'assessore regionale alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi- avere la forza di valutare le azioni messe in campo fino ad oggi, e decidere con quali strumenti andare avanti per il futuro, per fare dei progetti condivisi che valorizzino il partenariato, che nella nostra regione esiste. Un buon welfare è una risorsa strategica per lo sviluppo di tutti e non solo per le persone vulnerabili e maggiormente in difficoltà". In Emilia-Romagna, sono 93.301 le persone con disabilità in età lavorativa, il 3,3% rispetto al totale della popolazione. Sono 13.254 gli studenti con disabilità certificata che frequentano tutti gli ordini di scuola, il 2,3% sull'intera popolazione scolastica, mentre sono 6.181 gli insegnanti di sostegno. Il rapporto di monitoraggio sull'inclusione lavorativa delle persone con disabilità, presentato nel corso della conferenza, ha evidenziato che a fronte di circa 40 mila persone iscritte al collocamento mirato nel 2012, circa 13 mila hanno usufruito di prestazioni in base ai bisogni espressi e ai progetti di inserimento professionale condivisi. Sono 3.300 gli avviamenti al lavoro all'anno, non sufficienti a dare risposta a tutti i soggetti che in questi anni si sono rivolti ai servizi, e gli avviamenti sono caratterizzati prevalentemente da contratti a termine. Il servizio di collocamento mirato dedicato alle persone con disabilità ha comunque saputo affrontare questi anni di grave crisi economica e occupazionale, soprattutto per i giovani tra i 25 e i 34 anni: in quella fascia d'età, il 29,2% dei ragazzi con disabilità ha un contratto a tempo indeterminato. Uno degli strumenti principali individuati per affrontare la transizione dal percorso educativo e formativo al lavoro anche per le persone disabili è il tirocinio, e l'Emilia Romagna con una recente legge regionale, la n. 7 del luglio 2013, ha previsto una tipologia di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento proprio in favore di persone con disabilità.