Prato: innovazione e Mediterraneo per superare la crisi del tessile

domenica 30 settembre 2012
Prato: innovazione e Mediterraneo per superare la crisi del tessile
2' di lettura

Prato, 26 set. - (Adnkronos) - La crisi del tessile abbigliamento a Prato e' ormai a un punto tale che appena il 2-3% delle 7.400 aziende del distretto investe in ricerca e innovazione. Eppure non ci sono alternative: la ripresa e la possibilita' di restare competitivi passa solo attraverso la ricerca e la continua innovazione di prodotto e processo. Con importanti opportunita' nell'area del Mediterraneo. Queste le stime e indicazioni di Next Technology Tecnotessile (NTT), la societa' per la ricerca e servizi fondata a Prato dal Miur, alla vigilia del convegno organizzato nel contesto del progetto triennale europeo Temp (Textile Excellence in European - Mediterranean Partners). Convegno in programma domani nella sede fiorentina di Toscana Promozione (Villa Fabbricotti, via Vittorio Emanuele II) con la partecipazione di alcuni dei piu' importanti centri di ricerca. Partner dell'Italia sono Portogallo e Tunisia. Perche' gli orizzonti di Prato abbraccino la costa settentrionale dell'Africa e perche' la Tunisia sia molto interessata ad associare imprese pratesi lo hanno spiegato oggi alla stampa il direttore di NTT Solitario Nesti, Enrico Venturini, direttore del Polo di innovazione della filiera della Moda Otir 2020 (capofila NTT), e Hedfi Nhidal, direttore a Tunisi del Pole de Compe'titivite' (MFC Pole). Malgrado la crisi, hanno ricordato, tessile e abbigliamento restano uno dei motori dell'economia europea: 147.000 le imprese, 2,4 milioni gli addetti, 240 miliardi di Euro il fatturato. Italia e Portogallo rappresentano il 23% dell'occupazione e il 32% del fatturato. In Tunisia e' il settore piu' importante con 2.000 aziende e 204.000 addetti. "L'obiettivo principale del progetto TEMP", ha spiegato Venturini, "e' dunque di aumentare la cooperazione scientifica e tecnologica con i due Paesi partner, potenziando le alleanze strategiche tra i vari centri di ricerca e agenzie di promozione dell'innovazione. In altri termini, si tratta di investire nella ricerca per creare nuove e vincenti competenze". (segue)