Milano, 1 giu. (Adnkronos/Ign) - "Sono stato io insieme a Lorenzo Pelliccioli a rappresentare a Mediobanca l'urgenza del cambiamento ed Alberto Nagel ne ha convenuto. Quindi non si tratta di una mozione di sfiducia di Mediobanca ma di una parte molto rilevante del consiglio e dell'azionariato motivata esclusivamente da fatti aziendali inerenti alla compagnia". E' quanto afferma Leonardo Del Vecchio, presidente di Luxottica e azionista delle Generali, in vista del cda della compagnia di domani in cui si decidera' sul futuro di Perissinotto alla guida del gruppo. Quanto alla lettera diffusa oggi da Perissinotto ai consiglieri della compagnia, del Vecchio afferma che "la vicenda Fonsai-Unipol non c'entra nulla con la sfiducia ed e' tirata in causa solo per coprire la mancanza di risultati accettabili". Dalla lettera di Giovanni Perissinotto, group ceo delle Generali, ai consiglieri del gruppo assicurativo "traspare chiaramente che gia' da tempo l'attuale ceo non e' adeguato a gestire le Generali. Questo era gia' dimostrato piu' chiaramente dalla modestia dei risultati gestionali, dalla piu' che negativa percezione del mercato del suo operato e, piu' in generale, dalla totale mancanza di visione strategica" sottolinea Del Vecchio spiegando di aver letto la lettera di Perissinotto "con grande stupore ed amarezza". "Invece di ammettere" di aver ottenuto risultati gestionali "modesti" e di "dare le dimissioni", il group ceo delle Generali, "getta discredito sui consiglieri e sugli azionisti" attacca il presidente di Luxottica e azionista delle Generali. Perissinotto, continua Del Vecchio, "considera i consiglieri sottoposti ad un'influenza speciale da parte di Mediobanca, affermazione tanto grave quanto infondata. Avendo io fatto parte di quel consiglio e avendo correnti rapporti con molti di loro posso testimoniare che la decisione di cambiare ceo e' maturata in ciascuno con piena convinzione ed indipendenza". A questo punto, se il cda della compagnia di domani nominera' Mario Greco come futuro amministratore delegato, "sara' esclusivamente per dare un decisivo 'cambio di passo' alla gestione della compagnia ed il mercato ha gia' dimostrato di essere d'accordo" afferma Del Vecchio. A quanto si apprende da fonti vicine alla vicenda, nel consiglio di amministrazione delle Generali, che conta 17 componenti, il fronte favorevole alla sostituzione di Perissinotto annovera "11-12 consiglieri". Quindi, si sottolinea, "se e' stato convocato un cda straordinario e' perche' ci sono i numeri". A favore della rimozione di Perissinotto sono Mediobanca, Leonardo Del Vecchio, Francesco Gaetano Caltagirone e il gruppo De Agostini, "tutti soci con autonomia decisionale", conclude la fonte.