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Coronavirus, l'ad di Euclidea Stefano Rossi: "Gestione del risparmio, la ripartenza comincerà dall'online"

Tobia De Stefano
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Hai la fortuna di non aver perso il lavoro? C' è lo smart working. I bambini devono studiare? Le lezioni arrivano via pc, iPad o cellulare direttamente nelle nostre case. Ti servono carne, pane, pasta o un paio di scarpe: c' è l' e-commerce in tutte le sue svariate forme. Vuoi tenerti in forma? La rete pullula di trainer che tengono a metà del prezzo corsi online. C' è una bolletta da saldare, un gruzzoletto da investire o il titolo di una società iper-innovativa sul quale si vuol puntare, niente paura, l' e-banking ti viene in soccorso. Si dirà, tutto questo esisteva anche prima dell' emergenza Covid-19, ma ora è una necessità. E a pensarci bene, diventerà anche una della basi sulle quali progettare una ripartenza. Perché è arrivata l' ora di pensare al "dopo".
La vede così Stefano Rossi, ex ad di Ubs Sim e responsabile della filiale italiana di Edmond de Rothschild, che da qualche anno ha preso ha le redini della Sim di gestione patrimoniale Euclidea.
«Quattro anni fa - spiega a Libero - abbiamo avuto il coraggio di basare il nostro business, quello della gestione del risparmio, esclusivamente sul digitale. Molti ci consideravano dei pazzi, ma ora stiamo riscontrando i vantaggi di quella scelta. Nell' ultimo mese, a marzo, abbiamo raddoppiato i clienti e soprattutto vediamo che la flessibilità garantita dal nostro modello (il risparmiatore può modificare con l' ausilio di un e-banker il suo portafoglio da remoto) ci dà un vantaggio rispetto ai competitor».
Non sono rari i casi di cittadini, soprattutto anziani, che avendo timore di uscire per recarsi nella filiale di riferimento a firmare i documenti necessari per cambiare il piano di investimenti sono rimasti intrappolati nei ribassi dei mercati di queste settimane.
«Proprio grazie a queste nostre peculiarità - continua Rossi - abbiamo modificato in tempo l' allocazione dei risparmi dei clienti proteggendone il capitale. Al tempo stesso chi ci ha chiesto di uscire è stato subito liquidato, perché noi selezioniamo solo fondi ed Etf che garantiscano la massima liquidabilità. E anche qui l' essere indipendenti da gruppi bancari è una garanzia».
Secondo l' ad di Euclidea quello che sta succedendo nella finanza e nelle Sgr vale per la scuola, il mondo della grande distribuzione e delle vendite al dettaglio, ma anche per la sanità, i servizi pubblici (dal welfare al Fisco) e più in generale per il lavoro. «Questa tragica emergenza - spiega - ci sta mettendo di fronte a tutte le magagne del sistema Italia - dall' eccesso di burocrazia, basta vedere la vicenda delle mascherine, alla mancata trasformazione digitale - ecco, se vogliamo ripartire dobbiamo realizzare un grande piano, con l' aiuto delle migliori menti del Paese, per colmare queste mancanze strutturali». Anche perché la situazione è davvero drammatica.
«Sono nel cda di un' azienda che realizza scarpe. Fortunatamente prima della crisi, sfruttando il Micam, la fiera del settore, avevamo preso ordini importanti e quindi abbiamo un po' di fiato per resistere. Il problema è che ora, causa Covid, siamo chiusi e quindi impossibilitati a realizzare quegli ordini. Ma sono chiusi anche i negozi che ce l' hanno commissionati che quindi alla riapertura avranno ancora tutti i magazzini da smaltire. Un circolo vizioso. Questo per dire che il peggio deve ancora arrivare. E che se vogliamo evitare o comunque tamponare un crollo radicale dell' economia dobbiamo muoverci subito e con visione strategica. Questa oltre a quella sanitaria è l' altra sfida che ci attende».
riproduzione riservata Stefano Rossi, ex ad di Ubs Sim e responsabile della filiale italiana di Edmond de Rothschild, ora al vertice della Sim di gestione patrimoniale Euclidea.

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