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Decreto Rilancio, Fondazione Inarcassa: eco e sisma-bonus al 110%, è un grande risultato. Si riparta da qui

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Con il decreto rilancio il governo sembra voglia dar prova di saper intercettare in questa fase le esigenze vere del paese e in particolare quelle dei professionisti dell’area tecnica. Gli architetti e ingegneri liberi professionisti sono alle prese con una crisi economica che rischia di vanificare la timida ripresa dei redditi registrata negli ultimi anni. Come Fondazione Inarcassa abbiamo chiesto a più riprese misure robuste di sostegno al reddito ma soprattutto incentivi strategici per rilanciare il futuro della nostra professione. Le misure di rafforzamento dell’eco e sisma bonus sembrano andare finalmente in questa direzione. Bisogna cogliere questa grande opportunità e mettere in sicurezza il nostro patrimonio immobiliare in una prospettiva sostenibile. Queste le prime dichiarazioni del presidente della Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo, sul decreto “rilancio” approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

Sono buone notizie che Fondazione Inarcassa auspica da molto tempo e sulle quali ha lavorato insieme ai tanti stakeholder della filiera dell’edilizia. Alzare la soglia della detrazione fiscale per eco e sisma bonus fino al 110% consentirà al settore dell’edilizia di mettere in moto la crescita del Paese e generare nuova occupazione nel mercato dei liberi professionisti. Finalmente si investono risorse nella sicurezza dei cittadini e delle nostre case. Cominciamo a raccogliere i risultati della Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica che quest’anno giunge alla sua terza edizione. Abbiamo lavorato, insieme ai Consigli nazionali degli architetti e degli ingegneri, per sensibilizzare cittadini e istituzioni sul rischio sismico. Ora il rafforzamento degli incentivi fiscali ci consente di mettere in sicurezza il paese. Non ci sono più scuse, prosegue Comodo.

Ovviamente, ci riserviamo di approfondire il testo non appena sarà disponibile. Quello che è stato fatto è un passo importante ma occorre essere più incisivi. La fase di conversione in sede parlamentare del decreto ci vedrà pronti a rilanciare le nostre proposte. Innanzitutto, dobbiamo assicurarci che, ai fini della detrazione fiscale, rientrino anche gli interventi eseguiti nelle zone sismiche 3. In secondo luogo, la detrazione delle spese deve essere prevista anche nel caso in cui alla classificazione e verifica degli immobili non segua l’effettiva esecuzione delle opere. Questa misura favorirebbe senz’altro una mappatura reale del rischio sismico delle nostre abitazioni. Infine, si intervenga con una proroga di lungo periodo per stabilizzare l’eco e sisma bonus. Il termine ultimo per beneficiare degli incentivi fiscali è fissato, infatti, al 31 dicembre 2021. Un termine troppo ravvicinato per ottenere i risultati che speriamo di raggiungere presto per il bene dell’economia e della nostra professione. Dobbiamo essere consapevoli che tutte queste misure devono essere accompagnate da un processo di semplificazione delle procedure per accelerare i tempi delle opere e degli interventi, conclude il presidente Comodo.
 

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