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Sebastian Kurz e Rutte: "Eravamo in 4, ora siamo in 5 contro Francia e Germania". A Bruxelles in scena la fine dell'Unione europea?

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I piccoli che fregano i grandi. Succede anche questo alla riunione dei leader dei paesi frugali, dove Austria, Olanda, Danimarca e Svezia, più la Finlandia stanno coordinando "la nostra posizione assieme ai colleghi di Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi e Svezia sulle questioni in sospeso nei negoziati sul quadro finanziario plueriennale e sul Recovery Fund". Questo quanto ha tenuto a far sapere su Twitter il cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Secondo alcune fonti europee, infatti, ci sarebbero delle crepe nel fronte dei frugali, con Austria e Olanda su posizioni più intransigenti e contrarie all’accordo proposto da Charles Michel sulla composizione del Recovery Fund, mentre Danimarca e Svezia avrebbero ammorbidito la loro posizione. In sostanza Kurz segue la linea di Mark Rutte: meno sussidi possibili a fondo perduto per i paesi in difficoltà a causa dell'emergenza coronavirus. 

Una linea dalla quale si stanno nettamente smarcando Francia e Germania, paladine di quel Recovery Fund che Giuseppe Conte avrebbero voluto di 750 miliardi tondi tondi di aiuti e non di 360 miliardi in sovvenzioni e altri 360 in prestiti bramati dai frugali. E così il vertice europee pare infuocato con Emmanuel Macron, presidente francese, che non fa altro che bacchettare Kurz e Rutte. "Eravamo in quattro e ora siamo in cinque - ha poi lanciato una frecciatina il premier austriaco - unirci è stata sicuramente la decisione migliore perché, davanti a Paesi come Germania e Francia, i più piccoli da soli non avrebbero peso". Insomma, "se crei un gruppo e combatti per gli interessi comuni, puoi spingerti molto in la' e sono molto felice che il gruppo dei frugali sia cresciuto perche' non avremmo mai potuto raggiungere questo risultato da soli".

 

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