Crisi, Tremonti ottimista:
"Nel 2010 il pil salirà dell'1%"
Giulio Tremonti vede positivo: la crescita del Pilnel 2010 potrebbe infatti essere addirittura migliore del previsto. Secondo il ministrodell'Economia “può essere che il 2010 chiuda con un segno positivo dell'1% opiù”. Il che per Tremonti fa “una certa differenza” perché si risale da -6%. Iltitolare di via XX Settembre ha ricordato anche che nel 2008 il Pil è calatodell'1% e nel 2009 si ridurrà di circa il 5%. Ecco perché se il 2010 chiuderàcon un segno positivo questo vuol dire che “si risale dopo aver perso il 6% indue anni”.La bella notizia, quella che tutti attendevamo con impazienza,finalmente è dunque arrivata: si può guardare al futuro con più ottimismo. “Faremouna riforma fiscale ma in una prospettiva lunga e nel rispetto dei vincoli dibilancio”, ha quindi annunciato il titolare dell'Economia, spiegando che ne ha già“iniziato a parlare con il presidente del Consiglio e continuerò a farlo. Lafaremo al termine della legislatura e sarà rivolta al lavoro e alla famiglia”. Sanità – Tremonti esclude tagli allasanità: “Costa meno della media europea e mediamente ha un rendimento superiore”.Replicando indirettamente alle proposte di taglio alla spesa come quelleavanzate dal presidente della Commissione Finanze del Senato Mario Baldassarriil ministro domanda al suo ‘pubblico': “Ma davvero pensate che si può tagliarela sanità? Davvero pensate che si può dire ad un lavoratore ti taglio l'Irpefma ti taglio anche la sanità?”. A chi glidomanda se abbia qualche “ricetta magica o salvifica” con cui si vorrebbecorreggere la Finanziaria, il ministro risponde che sarebbe “da irresponsabiliprestare attenzione ai tanti dottor Stranamore. I tagli sono immaginati su duevoci fondamentali, la prima delle quali è quella sui trasferimenti alleimprese: certo, se si immagina un trasferimento alle imprese per 13 miliardi aduno verrebbe da dire: accidenti, perché non ci ho pensato prima io, era cosìfacile?” ha detto Tremonti, secondo il quale “andando a vedere dietro quellesomme che cifrano 13, 11 e poi 10 miliardi nel triennio ci sono le Ferrovie, lePoste, i crediti alle imprese, il trasporto pubblico locale. Si tratta di unaserie di voci, credo, difficilmente tagliabili”. Marcegaglia: sforzo corale - Sulla questione della crisieconomica interviene anche il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, cheinvita a uno “sforzo corale”, a “cambiare marcia” per tornare a crescere, “perprogettare il proprio futuro”. Intervenendo all'assemblea dell'Unioneindustriale di Roma davanti a una platea che ospita il ministro dell'Economia,Giulio Tremonti, la Marcegaglia ha invitato tutti a “concentrarsi sulla crisi”,cosa prioritaria in questo momento: “Tutti dobbiamo far prevalere l'interessecomune perché se facciamo prevalere gli interessi propri guadagniamo qualcosaper qualche mese ma poi il Paese non sta in piedi”. Secondo il numero uno degliindustriali “siamo a uno momento di svolta: dobbiamo cambiare passo; lopossiamo fare; abbiamo l'opportunità senza rinunciare alla politica di rigoreselettiva”.