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Editoria, arriva il noir “Lamè, Delitti in abito buono”: dieci racconti di Gaia Conventi sul lato oscuro di Ferrara

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È stato pubblicato in questi giorni, per la VGS Libri, una casa editrice agrigentina, “Lamè, Delitti in abito buono”, dieci racconti noir di Gaia Conventi, ambientati nei vicoli e nelle segrete stanze dell’enigmatica Ferrara. Il male si può nascondere ovunque: dietro le persiane di una finestra, così come nei saloni dell’aristocratica biblioteca Ariostea. O nella triste storia di un canarino e della povera Adua Onorini.

 

 

Gaia Conventi, l’autrice della raccolta, gorese di nascita, ferrarese d’elezione, persona eclettica e affascinante, oltre al noir si dedica ai gialli comici senza disdegnare il thriller e la scrittura teatrale. Ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale, dal MystFest, il Festival del giallo e del Mistero di Cattolica, fino alla pubblicazione di racconti nella collana dei Gialli Mondadori.

 


Quello che convince soprattutto in tutti e dieci i racconti è il racconto di Ferrara, presente in questo libro piccolo di dimensioni ma forte nei contenuti, dove non si lesina in delitti e in scorci da cartolina. Ferrara sullo sfondo ma partecipe, una città che molti conoscono per gli Estensi e per Il giardino dei Finzi Contini, ma che l'autrice ci mostra in altra veste: la chiesa di Santa Maria in Vado, col prodigioso antico miracolo che portò qui Papa Giovanni Paolo II nel 1990, le sale della gloriosa Biblioteca Ariostea e il cuore dell'Ariosto custodito in una teca, il cimitero monumentale della Certosa, il mercatino dell'antiquariato in piazza Trento e Trieste. La Ferrara vista dai ferraresi non è quella che molti turisti scorgono nei depliant e portano a casa scattando col cellulare. Una città piena di misteri, di ombre e di ciottoli che fanno sobbalzare le biciclette e trillare i campanelli.

 

 

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