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Perché sono orgoglioso di avere un uomo come Mario Draghi alla guida del Paese

Andrea Pasini
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Sono stati fatti tanti ritratti di Mario Draghi negli anni. Nel 2019 si parlava di lui come «l’uomo che ha salvato l’eurozona», mentre oggi per gli italiani è semplicemente «Super Mario», l’unico capace di fare tutto quanto è necessario per portare il Paese fuori da questa profonda crisi pandemica ed economica.

Sono orgoglioso di avere un uomo come Mario Draghi a capo del nostro Paese. Un uomo che dimostra con i fatti il suo impegno e la sua dedizione verso i cittadini. Dopo tante chiacchiere e poche azioni concrete, finalmente siamo guidati da una persona corretta, capace e intelligente, che non si perde nei teatrini della politica, anzi li condanna, come è giusto che sia. Ne ha parlato lo stesso Draghi durante il suo discorso al Senato, in cui ha posto grande enfasi sulla  necessità che se vogliamo uscire dalla crisi alla base deve nascere una seria e leale collaborazione tra «forze politiche ideologicamente lontane se non contrapposte». Mentre da una parte la sinistra è impegnata quotidianamente in lotte intestine tra correnti e dall’altra il movimento 5 stelle è impegnato  in uno show a dir poco becero tra i due big uno più narciso dell’altro per affermare la leadership del movimento per nostra grande fortuna c’è il nostro premier Draghi a riportare la conversazione politica sul tema più importanti: il presente e soprattutto il futuro degli italiani. 

Non posso che dirmi fortunato e sono orgoglioso che Mario Draghi abbia accettato la chiamata di Sergio Mattarella per guidare il nostro paese in questo memento storico così delicato. Ricordiamo tutti il caos in cui ci aveva gettato il governo precedente, nella sua totale improvvisazione nel gestire sia l’ordinaria amministrazione,  per non parlare poi della straordinaria amministrazione di un governo  come ad esempio l’emergenza sanitaria. Offrendo costantemente parole vuote invece che risposte concrete al Paese. Ricordiamo tutti la totale disorganizzazione della campagna vaccinale , prima che Draghi decidesse di dare al Generale dell’Esercito Francesco Figliuolo, un militare che ha sempre basato la sua carriera sulla serietà e il rigore, la responsabilità dell’immunizzazione del Paese. I numeri sono davanti agli occhi di tutti. Se usciremo dalla crisi, più forti, sarà anche merito di queste grandi persone. 

La pandemia ha segnato profondamente e negativamente la nostra vita perché ci ha portato paura, tensione e tanto dolore ma anche questa brutta parentesi può e deve trasformarsi in una opportunità. Sì, un’opportunità per creare un’Italia nuova, migliore e più unita. Penso spesso al Paese che lasceremo alle future generazioni e non posso mentire, lo faccio con grande apprensione. Mi dà speranza però ascoltare le parole di Mario Draghi che ha ben chiara la sua missione, «consegnare un Paese migliore e più giusto ai nostri figli e ai nostri nipoti». 

Non è certo un obiettivo facile. Ci troviamo di fronte a una montagna di debito pubblico (in continuo aumento) e a un sistema dove la produttività è a picco, per non parlare della rabbia sociale, terribilmente difficile da gestire. Ci sono abbastanza lati negativi ma non dobbiamo mai perdere la speranza. È proprio in questi momenti così duri e difficili che dobbiamo ricordarci chi siamo. Dobbiamo tirare fuori il nostro orgoglio, il nostro coraggio e la determinazione che nei momenti difficili ha sempre contraddistinto il Popolo Italiano. Dobbiamo ricordare, come sottolineato dal premier che l’Italia è «una grande potenza economica e culturale». A tutti gli italiani che scoprono il loro amore per il proprio Paese solo quando si tratta di calcio è importante ricordare che dobbiamo essere «più orgogliosi, più giusti e più generosi nei confronti del nostro Paese e di noi stessi», e riconoscere «i tanti primati, la profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato, che altri ci invidiano». È il momento di fare squadra, unirsi tutti sotto la stessa bandiera e rimboccarsi le maniche. 

Un monito che vale tanto per ogni singolo cittadino quando per la classe politica. È il momento che alcuni politici si guardino dentro e si chiedano: «Stiamo davvero facendo il bene del nostro Paese?» Nessuno chiede che chi ci governa sia perfetto, anche Draghi prenderà le sue decisioni e probabilmente commetterà i suoi errori e noi lo valuteremo in base a questo ma è fondamentale che l’obiettivo sia sempre chiaro e cioè che il bene dei cittadini sia messo sempre sopra tutto il resto. 
Il governo di Draghi non è nato grazie al voto del popolo ma attualmente il consenso di cui gode è quasi plebiscitario. Da anni ormai, il governo italiano non godeva del benestare dei cittadini. Mario Draghi ha accettato un compito molto arduo, lo ha fatto con l’eleganza e la serietà che lo hanno sempre contraddistinto e l’Italia lo sta premiando.

Con questo non voglio dire che ogni misura che prenderà sarà accolta a braccia aperte. Sarebbe utopistico pensare una cosa del genere, ma in questa situazione emergenziale e mentre ci avviciniamo al semestre bianco (in cui non sarà possibile sciogliere Camera e Senato) sono orgoglioso ci sia una figura come Mario Draghi a guidare il nostro meraviglioso paese. Draghi non rappresenta soltanto il nostro presente, ma è e dovrebbe  rappresentare il nostro futuro. Io sono Andrea Pasini un giovane imprenditore della provincia di Milano e mi auguro con tutto il cuore che Mario Draghi possa diventare presto Presidente della Repubblica. Come tanti italiani, anche io desidero vivere in un Paese «libero, giusto, autorevole e capace di garantire una vita dignitosa a tutti» e credo fermamente che Mario Draghi possa farcela.

di Andrea Pasini

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