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Reddito di cittadinanza, "si licenziano in massa" e chiedono l'assegno M5s: sapete chi sono? L'ultimo scempio grillino

Luigi Di Maio

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Il reddito di cittadinanza continua a registrare un flop dopo l'altro. L'ultima sulla misura grillina contro la povertà riguarda i navigator: si stanno piano piano licenziando in massa e stanno cercando un altro lavoro. Il loro compito è di fare da tramite tra i cittadini e i Centri per l'impiego. Adesso però, riporta il sito del Giornale, hanno detto basta anche loro. L'Anpal infatti ha certificato che su tremila navigator, oltre 600 hanno lasciato i Centri per cercare un'altra occupazione. E se non ci dovesse essere un'inversione di tendenza, a breve si porrà la questione della mancanza di personale. Emblematico è il caso della Liguria con 60% di essi andati altrove.

 

 

Già il 30 giugno scorso era scattato l'allarme: gli italiani che percepivano il Rdc e avevano sottoscritto il patto per il lavoro erano poco più di un milione e centomila e solo uno su tre era stato preso in carico.  Come riportato dal Messaggero, queste figure hanno uno stipendio lordo di 27mila euro l'anno (quindi 1.400 euro al mese con 300 euro di rimborso spese) ma il loro contratto è di semplice "collaborazione" e dura 20 mesi.  

 

 

Dal settembre 2019 al mese di dicembre 2020, su scala nazionale, i navigator hanno effettuato mediamente meno di un colloquio al giorno con chi percepiva il reddito di cittadinanza (circa 950mila persone), svolto 700mila verifiche e contattato non più di 450mila aziende, in pratica un mezzo disastro. L'addio dei navigator, però, pone un problema enorme per i Centri per l'impiego. Il governo dovrà correre ai ripari e assumere nuovo personale specializzato soprattutto se si considera che sono già stati spesi quasi 20 miliardi in tre anni, un salasso.

 

 

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