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Borsa, addio Piazza Affari: resta solo il dito medio? Il caso terremota la finanza italiana: cosa sta succedendo

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Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa italiana dal 1932, sarà dato in affitto al miglior offerente. La Camera di Commercio di Milano indirà infatti una gara per il canone annuale che avrà una base d'asta di 6,85 milioni di euro. L'edificio monumentale domina Piazza Affari con una facciata alta 36 metri. Per il marmo, scrive il Giorno, non si è badato a spese. Così come per il comfort visto che da subito è stato dotato di un sistema di condizionamento ad acqua e vapore.

 

 

Di più. "Con il più grande quadro luminoso elettrico d'Italia, permetteva di seguire, in tempo reale, le quotazioni dei 78 titoli della Borsa di Milano. E la sala delle grida, dove si eseguivano le contrattazioni a chiamata, fu illuminata dall'alto attraverso un velario in vetro, disegnato dall'architetto Gio Ponti (1891-1979), che raffigura la volta celeste e le costellazioni", scrive il quotidiano. A breve però ci sarà l'addio della Borsa a palazzo Mezzanotte. "Quando pensi a Palazzo Mezzanotte ti vengono in mente le mirabolanti acrobazie societarie di Enrico Cuccia (1907-2000), impersonificazione di Mediobanca. Oppure la tragica fusione tra Eni e Montedison da cui nacquero Enimont e un grande scandalo giudiziario inghiottito nella macelleria di Mani Pulite, con il suicidio, sul fronte Montedison, di Raul Gardini (1933-1993) e, sul fronte Eni, di Gabriele Cagliari (1926-1993). O, ancora, la stagione demenziale della bolla internettiana, in cui Tiscali capitalizzava più di Fiat".

 

 

Invece tutto finito. In piazza Affari resterà solo la scultura L.O.V.E. (Libertà Odio Vendetta Eternità) dell'artista Maurizio Cattelan, una mano con dito medio eretto di 11 metri in marmo bianco. Doveva restare lì due settimane. Ma grazie all'allora sindaco Giuliano Pisapia e all'assessore-architetto Stefano Boeri, è ancora lì. 

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