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Lehman tutti giù per terra

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Affossata anche la Aig

Albina Perri
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New York - Lo chiamavano mercato, ed è diventato deserto. Fa sempre molto male, a noi che amiamo il libero mercato, dover partire da questa franca ammissione. Ma l'amara realtà pretende che si dica la verità. E la verità di questo ennesimo, disastroso inizio di settimana della finanza americana non ammette mezze misure. Il fallimento della Lehman Brothers non è solo lo sviluppo della crisi dei mutui ad alto rischio immobiliari americani, che ha portato al salvataggio di Bear Stearn da parte della Fed, poi all'assunzione diretta da parte del Tesoro americano dei rischi sui 5 mila miliardi di mutui di Fannie e Freddie. La morte di Lehman è la sparizione di uno dei grandi nomi storici dell'investment banking americano e mondiale. Avviene mentre un altro di questi colossi storici, Merryl Lynch, prima casa di brokeraggio finanziario americana, viene rilevato da bank of America per una cifra molto alta, 50 miliardi di dollari, prima che sprofondi. Il crollo di Lehman rischia di mettere ko anche colosso assicurativo Aig, che è alla ricerca di 75 miliardi di dollari di capitali freschi per risollevarsi. Il governatore di New, David Paterson, ha affermato, che ad Aig resta solo un giorno di rifinanziarsi. Ma l'impresa sarà titanica, perchè il gruppo assicurativo non dispone più di collaterali di qualità da dare in garanzia. Intanto le quotazioni di Aig a Wall Street crollano del 61%. Ma la catastrofe economica di ieri mette in pericolo anche due banche d'affari americane rimaste indipendent, vale a dire Goldman Sachs e Morgan Stanley. In particolare il titolo Goldman Sachs va a rotoli a New York, con una flessione nel preborsa del 14% a 116 dollari. Oggi la banca d'affari statunitense ha comunicato un forte calo, -70%, dell'utile trimestrale, a 845 milioni di dollari.

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