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I conti di famiglie ed imprese affondano sotto la scure del costo di energia e gas. L'analisi di Andrea Pasini

Andrea Pasini
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Siamo destinati al fallimento. Solo scrivere queste parole fa male al cuore, ma il futuro dell’Italia non è mai sembrato così incerto. Mentre il prezzo del gas continua a salire e la campagna elettorale sembra parlare di tutto tranne che dei reali problemi del paese, quello che attende gli italiani è un autunno durissimo, per imprese e famiglie.

È necessario mettere in campo misure per contenere gli aumenti di energia e di gas, ma nonostante i partiti chiedano l’intervento dell’ex premier Mario Draghi che si direbbe pronto a imbastire un nuovo decreto sul caro-bollette, al momento risulta impossibile fare ricorso a uno scostamento di bilancio. 

Il nostro futuro è nelle mani del prossimo governo, che si troverà anche a gestire un possibile accordo con l’Unione Europea su un tetto al prezzo del gas. Ci troviamo dinanzi a una crisi senza precedenti e ogni minuto perso rischia di travolgere insieme all’economia dell’Unione, lo spirito di coesione e resilienza che ha consentito in questi sei mesi di guerra in Ucraina di tenere unito il fronte alleato che sostiene Kiev. 

Le divisioni che continuano a impedire una decisione europea sul tetto al prezzo del gas sono infatti un regalo alla strategia di Putin che proprio sul ricatto energetico ha giocato il suo asso, con il chiaro obiettivo di rompere il fronte europeo. Alla fine ci stiamo rendendo sempre più conto che le stringenti sanzioni alla Russia non l’hanno indebolita come ci si auspicava, anzi. 

Quella che stiamo vivendo è una situazioni gravissima e senza precedenti, anche se molti non sembrano ancora resi pienamente conto dell’impatto che i rincari di energia e gas avranno su tutti noi. Le ferie ci hanno infatti momentaneamente anestetizzato , ma al rientro tutti i cittadini dovranno purtroppo fare i conti con questo enorme problema.

Le famiglie si troveranno a pagare la bolletta di luce e gas dieci volte superiori di quando sono partite per le ferie e le aziende che già hanno ricevuto le prime batoste sulle bollette si troveranno in quella situazione, che non auguro mai a nessun imprenditore, di dover decidere se mettere mano ai denari che sono stati accantonati dagli utili degli anni precedenti o dalla liquidità personale per pagare. Chi invece non gode di questa disponibilità si troverà a riflettere se aumentare i debiti con le banche facendosi prestare altri soldi ed indebitandosi sempre di più con la speranza che questa crisi passi nel breve periodo, oppure chiudere definitamente. In buona sostanza si prospetta per questo autunno ed inverno un periodo a due poco drammatico.

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