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Pensioni, l'Inps: ecco la verità sul cedolino di luglio, spenti gli attacchi della Cgil

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L’Inps è intervenuto per smontare le balle della Cgil, che avevano subito avuto grande risonanza su Repubblica. Il sindacato aveva scatenato una bufera sul cedolino delle pensioni di luglio, dichiarando che l’esecutivo di Giorgia Meloni voleva spacciare la quattordicesima per un aumento deciso dal governo. “È un fatto grave - aveva tuonato la Cgil - Inps e governo chiariscano. Si vuole far passare la quattordicesima come un tutt’uno con il piccolo aumento delle minime”. 

L’Inps è prontamente intervenuto per chiarire la questione e sgomberare il campo da qualsiasi accusa e sospetto. “La dicitura ‘aumento pensioni basse 2023’, erroneamente riportata per una ridotta platea di pensionati, è stata cambiata al fine di semplificare la lettura dei diversi importi specifici. Tali specifiche erano state già comunicate agli aventi diritto sia con Sms su cellulare, sia con notifica sulla sezione MyInps del sito www.inps.it, sia via mail”. Quindi i pensionati che a luglio 2023 percepiranno la quattordicesima e l’incremento della pensione possono consultare il cedolino in cui sono identificate in modo separato le due voci. 

 

“Nei cedolini - si legge nella nota dell’ines - le due somme sono ora identificate rispettivamente come quattordicesima (legge 3 agosto 2007, n.127) credito anno 2023, e incremento legge 197/2022. A ognuna delle voci corrisponde una nota illustrativa riportata in coda al cedolino stesso. L’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo Inps è riconosciuto con decorrenza 1 gennaio 2023 fino a dicembre 2024”. 

 

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