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Corridoi europei e investimenti: così Fs vuole sbloccare l'Italia

Luigi Merano
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«Il Pnrr ha assegnato al Gruppo Ferrovie dello Stato oltre 26 miliardi di euro rendendola nostra azienda il più grande beneficiario del Paese. Inoltre, i 200 miliardi di investimenti previsti dal Piano industriale nel prossimo decennio permetteranno non solo di migliorare la mobilità, ma anche ridurre il divario infrastrutturale tra il Nord e il Sud d’Italia potenziando le interconnessioni tra porti e aeroporti, stazioni ferroviarie e terminal merci». 

Intervenuto (da remoto) all’International Business Exchange Conference, tenutasi a New York e organizzata da Newest Corporation, l’amministratore delegato del Gruppo Fs, Luigi Ferraris, ha tracciato la rotta degli impegni del Gruppo Ferrovie dello Stato sia in ambito nazionale che internazionale. Il ciclo di incontri, giunto alla sua decima edizione, ha visto i rappresentanti delle più grandi aziende italiane e mondiali confrontarsi sui temi dell’attualità economica, finanziaria e geopolitica, affrontando numerose questioni tra cui l’energia, il cambiamento climatico, la guerra e il fenomeno migratorio. Nel corso della tavola rotonda dal titolo “Cooperazione e leadership tra Europa e Stati Uniti in tempi difficili”, Ferraris ha ribadito che il Pnrr rappresenta un’enorme opportunità, sia per il Gruppo Fs che per l’Italia, per potenziare e rinnovare le infrastrutture stradali e ferroviarie italiane che risalgono a oltre sessant’anni fa.

Per questo motivo, dei 200 miliardi di investimenti, 180 saranno investiti dal Gruppo Fs in infrastrutture ferroviarie e stradali, con l’obiettivo - ha spiegato l’amministratore delegato di Fs davanti alla platea statunitense - di «aumentare in dieci anni del 20% la nostra capacità di trasporto ferroviario e raddoppiare la quota merci che viaggia su treno».

POTENZIAMENTO
Come ha evidenziato Ferraris nel corso del suo intervento, i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza «non saranno finalizzati soltanto al potenziamento delle infrastrutture nazionali», dal momento che favoriranno anche interconnessioni più efficienti tra l’Italia e il resto dell’Europa.

«Le persone e le merci si avvicineranno sempre più velocemente», ha affermato Ferraris, rimarcando l’importanza strategica della nuova linea del Terzo Valico che mira a migliorare i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d’Europa. «Il tunnel del Terzo Valico e i lavori del nodo di Genova faranno del porto della città ligure un hub chiave ancora più competitivo di quello di Rotterdam», ha detto l’ad di Fs sottolineando che i tempi di spedizione delle merci saranno ridotti di cinque giorni. Il numero uno di Fs si è poi soffermato anche sulle sfide che attendono il settore della logistica, mettendo l’accento sulla necessità di compiere uno sforzo maggiore nella capacità di trasporto merci «dove rischiamo di rimanere ingolfati se non ci muoviamo subito».

Ecco perché, ha osservato, occorre sviluppare i terminali multimodali efficaci: anche in questo caso, però, «servono più investimenti nelle infrastrutture e nelle reti sia da parte dell’Italia che dell’Europa». L’impegno del Gruppo Fs per ammodernare la mobilità del Paese va di pari passo con il forte impegno dimostrato in ambito internazionale, con l’obiettivo di far crescere i ricavi internazionali dagli 1,8 miliardi del 2019 a circa 5 miliardi nel 2031.

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