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Alitalia, raffica di licenziamenti: un caso per il governo

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Sarà un bruttissimo Natale in casa Alitalia e in particolare per i 2.668 dipendenti attualmente in cassa integrazione destinati a rimanere senza lavoro. Per il governo e per i sindacati si prospetta una gatta da pelare che terrà occupata l'agenda per molte settimane a seguire. 

Con una lettera datata primo dicembre indirizzata a sindacati e tre ministeri (Lavoro, trasporti e made in Italy) l'azienda ha comunicato "l'avvio di una procedura che, determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale".

"La scrivente - si legge nella missiva di Alitalia - è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione. Sebbene non siano stati ultimati i processi di ricollocazione e non siano valutabili i loro esiti definitivi, la loro natura volontaria e la mancata produzione, allo stato, di esiti del loro svolgimento (che è comunque ancora in corso) determinano, sempre allo stato, una situazione di eccedenza di personale che, allo stato, coincide con il bacino dei lavoratori sospesi in Cigs a zero ore e che è, quindi, quantificabile in 2668 unità". Tuttavia, questi lavoratori hanno la Cigs garantita fino al 31 ottobre 2024. 

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